
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Sì, invecchiare K2_UNPUBLISHED
Qualcuno non lo accetta
si aggrappa al suo passato
si affligge, si addolora
nella speranza vana
di farlo rinverdire.
Ma il tempo scorre e passa
ritmando i nostri passi
senza temporeggiare.
Va solamente accolto
guardandolo negli occhi
ospitandolo nel cuore
facendoselo amico.
Allora offrirà saggezza,
serenità e pace.
S’impara ad invecchiare
ricalibrando il passo
a misura del respiro
dei battiti del cuore
che chiedon contemplare
la vita che continua
e ciò che abbiam offerto
o ricevuto in dono:
i frutti che sono nati
o che matureranno
diversi e anche più belli
di come immaginati.
Imparando a ringraziare
e custodendo il tutto
in un presente eterno
conosceremo infine
la libertà dal tempo.
Tu K2_UNPUBLISHED
Dall’alba al tramonto era sempre
Primavera.
Lo narrava il tuo passo che era lieve
anche da lontano.
Con ammicco degli occhi, che soltanto
io coglievo,
affermavi la bellezza d’incontrarci,
quando a sera,
con gli occhi negli occhi, e il respiro
ansimante,
per il battito del cuore accelerato,
bramavamo,
emozionati,
la speranza di un futuro scritto allora
a quattro mani.
Quei giorni tratteggiarono per noi un orizzonte
e attese…
disegnate con pastelli.
Figlio K2_UNPUBLISHED
Ora
è tempo che viaggi
nel mondo;
che cammini lungo strade
che io non conosco.
Ora
è tempo che cammini da solo,
senza me a tenerti
la mano.
Ora
è tempo che tu vada lontano
lungo piste che segnerai col tuo passo
da uomo.
Ora
è tempo, per me, d’imparare ad amarti
da lontano;
di fidarmi e di credere che sarai vero
uomo.
A mia madre K2_UNPUBLISHED
Il tuo volto è più bello,
ora,
che ti illumina,
nella vecchiaia,
l’ultimo raggio di sole
alla sera.
Ti accarezza gentile
e raccoglie l’orazione
che spandi nell’aria;
l’affida al tramonto,
assieme al ricordo
per noi,
e sale, incenso gradito,
su in alto;
là, dove a noi
non riesce arrivare.
Infanzia K2_UNPUBLISHED
Giornate scandite dalle stagioni;
corse sui prati a guardare le mucche,
e sogni impossibili a dirsi,
alti come le nubi su in cielo:
leggeri,
evanescenti,
fluttuanti,
eroici,
colorati.
E poi ardui da realizzare,
come la bella scrittura,
strappata al pennino
sui banchi di scuola.
Le toppe alle brache,
le tasche sempre vuote,
senza spiccioli,
per comprare leccume.
La sera, dentro casa,
una lampada fioca di luce,
e un abbraccio pieno di affetto
Origine K2_UNPUBLISHED
Forse ho pianto
affacciandomi alla vita;
ma poco,
per non sprecare fiato
godermi quel momento
in cui ti ho vista in volto:
madre.
Poi, mi prese papà in braccio,
osservandomi contento.
Allora ho emesso un grido,
per dire a entrambi grazie:
grazie per l’accoglienza,
grazie del benvenuto.
Fame K2_UNPUBLISHED
Corpi trapassati di luce.
Occhi scavati;
vuoti
come conchiglie.
I piedi
enormi
fragili
sono in cammino;
corrono ad afferrare
le mani:
mani lunghe
protese lontano
ad annaspare,
nel vuoto,
sapore di cibo.
Guerra K2_UNPUBLISHED
Ci giocano i grandi;
ci giocano
quasi fossero bambini.
...
Son chiusi dentro casa
mentre fuori piove.
...
Piove diluvia e grandina.
Saetta romba e squassa.
...
I grandi
(ma sono piccoli)
restano imperterriti:
guardano il panorama.
...
Sola
una donna muove
un passo dopo l’altro;
regge sul suo corpo
un dolore grande
il mondo.
...
Un bimbo è steso a terra
le mani alzate
al Cielo.
Urla senza voce.
Gli occhi
profondi
scuri
sembrano un cimitero.
Stragi K2_UNPUBLISHED
Morti
Schiantati
Spezzati
Fatti brandelli.
.....
Truce avanzo
di pasto di belve.
Barbone K2_UNPUBLISHED
E guardami, per un istante solo!
Guarda dentro queste fessure
che stringo così forte
per trattenere l’anima
e il sole non mi accechi;
vi troveresti certo
un po’ della tua storia.
Forse ti accorgeresti
che sono proprio un Uomo.
Un Uomo!
Da quanto tempo
non sono più
considerato tale?
Pezzente, vagabondo,
straccione, mendicante;
questi – per dirne alcuni -
i miei titoli d’onore;
epiteti inventati
per segnare la distanza.
Son come una coperta:
avvolgono il mio corpo
mi celano ai passanti;
non velano le stelle
che ho impresse
sulla pelle.