La foglia arlecchina d’autunno,
che dal ramo più basso del tiglio,
saltella nel vuoto,
appesa a un filo di ragno,
pare farmi boccacce.
Una folatina di vento la strappa
dall’improvvido appiglio,
scagliandola verso nuovi orizzonti
e pare danzare felice su in alto.
Noi, quando il filo che ci lega alla vita,
s’imbatterà in chi lo recide,
dove andremo?
Verso quale orizzonte?
…e sapremo farlo con gioia?