
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.CAMBIARE SI PUÒ K2_UNPUBLISHED
Certe notizie non esistono; punto. Perché non se ne parla o non se ne parla abbastanza. Tra queste c’è ad esempio quella riguardante la partecipazione italiana al programma dei cacciabombardieri F-35 Joint Strike Fighter, che ha avuto il merito di tornare alla ribalta, a seguito dell’appello lanciato recentemente
VOGLIAMO UN RE K2_UNPUBLISHED
La storia si ripete, qualche volta; quindi pare non insegni niente a nessuno. Nel primo libro di Samuele, nella Bibbia, c’è narrato di quando gli israeliti chiesero fosse dato anche a loro un re e di come, nonostante il vecchio Samuele li avesse messi in guardia, avvertendoli che per loro avrebbe significato passare da una condizione di popolo libero a una di popolo sottomesso alle voglie e alla cupidigia del sovrano, insistettero nella loro richiesta, avendo partita vinta, alla fine. Mutatis mutandis, è quanto sta accadendo nel nostro Paese.
GRAZIE DON ANDREA K2_UNPUBLISHED
Quando si vuole commemorare qualche persona che è morta, si rischia sempre di cedere al panegirico di circostanza, specie se la persona in questione era conosciuta come don Andrea Gallo. Tuttavia non ci si può sottrarre dal farne memoria e ricordare le qualità che ce l’hanno resa cara. Molti diranno meglio di quanto non sia in grado di dire io a suo riguardo, che pure l’ho conosciuto; ho avuto modo di ascoltarlo più volte e in qualche circostanza stare in sua compagnia.
VOMITORIA K2_UNPUBLISHED
A quanto pare, la diceria che vorrebbe che i patrizi romani vomitassero durante i loro celebri e lussuosi banchetti, per poi ricominciare ad abbuffarsi, sarebbe niente più che una leggenda metropolitana; una bufala, come si dice, che trarrebbe origine dal termine “vomitorium”, ingresso laterale, per permettere alle persone di raggiungere i loro posti in anfiteatro, e soprattutto garantire un rapido deflusso al termine degli spettacoli.
ACCANIMENTO GIUDIZIARIO? K2_UNPUBLISHED
Le reazioni da parte dei pasdaran del Cavaliere alla notizia della conferma, in appello, della sentenza del Tribunale di Milano nel processo Mediaset, non meriterebbero alcun commento, trattandosi per gran parte di un copione ormai noto. Ormai appare abbastanza scontato che i supporter di Berlusconi, e lui stesso, abbiano della giustizia un concetto piuttosto fantasioso.
Rana Plaza K2_UNPUBLISHED
QUATTROCENTO morti ammazzati,
schiantati come birilli
in un gioco micidiale
sotto muri di cartapesta
impastati di fibre ruvide e tenaci,
come iuta,
di un capitalismo disumano.
Vittime lavorate all’uncinetto da un egoismo
igrosopico,
non in grado di assorbirne
tutto il sangue.
Giacciono mute tra calcinacci
sprezzanti
mentre gridano inascoltati
i congiunti
il cui urlo non raggiunge i piani
più alti
al di qua dell’Oceano,
in Occidente.
…
La pietas invoca giustizia!
LE PIROETTE DELLA POLITICA K2_UNPUBLISHED
È per stato di necessità, ci dicono, a destra e a manca, che dobbiamo fare un governo di larghe intese. Che il nostro Paese si trovi in uno stato di necessità quasi comatoso, è fuori discussione. Può essere perfino vero che non esista altra soluzione che quella che si prospetta in queste ore, per tentare di risolvere alcuni pochi nodi di questa ingarbugliata vicenda, ma se così fosse, i politici che stanno tentando di tessere la tela di un governassimo, dovrebbero quanto meno avere l’umiltà di dire apertamente che hanno sbagliato su tutti i fronti.
IO NON PLAUDO K2_UNPUBLISHED
Ho seguito con crescente tristezza e anche rabbia, talvolta, quanto accaduto in questi giorni di elezione del Presidente della Repubblica. Probabilmente la soluzione trovata alla fine era l’unica praticabile, considerata la situazione di stallo che si era venuta a creare, ma, con tutto il rispetto per Giorgio Napolitano, io non riesco ad aggiungere il mio plauso a quello dei “grandi” elettori.
Siria K2_UNPUBLISHED
Le grida di dolore; il pianto dei bambini,
lo strazio di corpi martoriati come stracci abbandonati
lungo strada,
le invocazioni tacite di aiuto,
ci raggiungono discontinue, lacunose,
dalle periferie del mondo.
Si arrestano in scatti muti, fotogrammi rubati con pericolo
da pochi coraggiosi inascoltati,
mentre sediamo a sera consumando con il pasto
brandelli di telegiornale.
Poi si perdono, inghiottite in pubblicità che li cancella,
… che più bianco non si può.
Ritornano, attutite, qualche volta, nella notte,
e in questa giornata tiepida di primavera:
dentro i flutti delle acque che il torrente, camminandogli accanto,
mi rimanda,
che le foglie irrequiete dei platani impettiti
sugli attenti,
non riescono a tacere.
SIAMO TUTTI RESPONSABILI K2_UNPUBLISHED
Fino a quando potrà reggere la coesione sociale nel nostro Paese? È una domanda che dovrebbe inquietare molti, specialmente quanti hanno responsabilità politiche e di decisione. Non si tratta, si badi bene, di improvvisare delle risposte purché siano, ma di riscoprire la responsabilità personale di ciascuno, sapendola coniugare con quella collettiva, per trovare delle vie di uscita alla presente crisi, sapendo costruire il bene comune.