
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.PANE E VELENO K2_UNPUBLISHED
La vicenda dell’ILVA di Taranto che da giorni tiene banco su tutti i giornali, è una vicenda drammatica e contemporaneamente emblematica di un modo paranoico di affrontare situazioni altamente critiche. Pare che l’alternativa posta sia quella tra pane e veleno, quasi che si equivalgano. Se si è arrivati alla situazione attuale, le responsabilità sono ampie e diffuse e non imputabili a un solo soggetto o a una categoria sola di persone.
NOTE A MARGINE K2_UNPUBLISHED
I quotidiani trentini di oggi dedicano ampio spazio a tafferugli avvenuti ieri pomeriggio in città tra gruppi d’immigrati. Da come sono stati descritti i fatti, si è trattato certamente di qualche cosa che ha superato ampiamente i limiti, per così dire fisiologici, di taluni comportamenti da parte di persone che vivono ai margini e tante volte nell’illegalità.
LA POVERTÀ DEVE ESSERE ILLEGALE K2_UNPUBLISHED
La notizia della liberazione della cooperante Rossella Urru, arriva come un tonico, in questa estate scandita dall’andamento dello spread, dai flop delle borse, dalle polemiche quotidiane tra le varie forze politiche che si rimpallano responsabilità, che tante volte è bipartisan, su quanto non funziona nel nostro Paese. La notizia della sua liberazione è una di quelle che fanno ben sperare, che inducono a riflettere che forse non tutto è perduto, perché rimette al centro della nostra attenzione, per qualche ora, per qualche giorno, un mondo, delle persone, e sono migliaia, che vivono prodigandosi per gli altri.
Grazie, suor Bepa! K2_UNPUBLISHED
Suor Giuseppa (per tutti suor Bepa) è stata una suor a della Carità dell’Istituto “Maria Bambina”. Era nata a Sabbionara d’Avio il 06.12.1928 da una famiglia di contadini con quattro figli: tre femmine e un maschio. Entrò in convento nel 1950, lavorando prima in ospedale per 35 anni, per poi passare alla neonata Casa di Accoglienza Padre Angelo di Trento, centro di accoglienza per ragazze madri.
Se ne è andata in silenzio, come in silenzio, senza tanto rumore, ha vissuto una vita piena, al servizio di tante persone; prima in ospedale e poi presso la casa d’accoglienza “Padre Angelo”. Siamo in tanti a ricordare oggi suor Giuseppa, per noi suor Bepa, nel giorno della sua morte, con animo grato per quanto ha vissuto. È stata una persona che ha saputo dare sapore all’esistenza; la sua e a quella di quanti ha incontrato.
Viaggiatori della Vita K2_UNPUBLISHED
Le ragioni per cedere allo sconforto, allo scoramento, son davvero tante e interessano vari ambiti della nostra esistenza: sociali, politiche, economiche, culturali, religiose ecc. Come non farsene travolgere? Io credo serva anzitutto ridirsi le ragioni nelle quali affonda la speranza, che risiedono in ultima istanza nella convinzione che la vita, la vita vera, è più grande di tutte le storture nelle quali, noi, concretamente la ingabbiamo, attraverso il nostro agire tante volte distorto. È una consapevolezza che avvertiamo dentro di noi, a prescindere dal fatto di essere o no credenti.
SACRI PALAZZI? K2_UNPUBLISHED
Quanto sta emergendo in questi giorni e che fa seguito al clamore suscitato dall’uscita del libro Sua Santità, del giornalista Gianluigi Nuzzi, non fa certo onore ai vertici ecclesiastici e interroga profondamente ogni credente. Lasciamo da parte per un momento le esternazioni di dolore del Papa e del suo entourage e chiediamoci piuttosto quale immagine di chiesa si rivela da tutta la faccenda.
Bastardi K2_UNPUBLISHED
Magari vi dite uomini;
uomini d’onore,
ma siete solo omuncoli,
bastardi e pure vili.
Tramate di nascosto
vivete entro l’ombra;
il sole a voi fa male,
rivelerebbe il poco di cui siete
imbastiti.
Vi manca la parola con cui
farvi capire.
Avete solo mani addestrate
ad ammazzare.
In questo siete bravi ma meno
delle belve;
loro lo fanno per nutrirsi,
voi solo per far male.
Sparando anche sui figli
vi confessate bassi;
è la misura vostra, spregevoli perdenti.
DALLA PARTE DELLA VITA K2_UNPUBLISHED
“Non si può spegnere il fuoco col fuoco, asciugare l’acqua coll’acqua, combattere il male col male”, scriveva Tolstoj in una lettera all’amico Engelgardt. Ci sono sempre stati e ci sono ancora al presente, coloro che ritengono possibile il contrario. Tra questi anche coloro che hanno sparato, ferendolo alle gambe, nei giorni scorsi, Roberto Adinolfi. Siamo di fronte a una nuova insorgenza del fenomeno, purtroppo già conosciuto in passato nel nostro Paese, del terrorismo? Difficile dirsi. Certamente la disgregazione sociale del momento presente rappresenta un terreno fertile per una sua possibile rinascita.
Sì, invecchiare K2_UNPUBLISHED
Qualcuno non lo accetta
si aggrappa al suo passato
si affligge, si addolora
nella speranza vana
di farlo rinverdire.
Ma il tempo scorre e passa
ritmando i nostri passi
senza temporeggiare.
Va solamente accolto
guardandolo negli occhi
ospitandolo nel cuore
facendoselo amico.
Allora offrirà saggezza,
serenità e pace.
S’impara ad invecchiare
ricalibrando il passo
a misura del respiro
dei battiti del cuore
che chiedon contemplare
la vita che continua
e ciò che abbiam offerto
o ricevuto in dono:
i frutti che sono nati
o che matureranno
diversi e anche più belli
di come immaginati.
Imparando a ringraziare
e custodendo il tutto
in un presente eterno
conosceremo infine
la libertà dal tempo.
Tu K2_UNPUBLISHED
Dall’alba al tramonto era sempre
Primavera.
Lo narrava il tuo passo che era lieve
anche da lontano.
Con ammicco degli occhi, che soltanto
io coglievo,
affermavi la bellezza d’incontrarci,
quando a sera,
con gli occhi negli occhi, e il respiro
ansimante,
per il battito del cuore accelerato,
bramavamo,
emozionati,
la speranza di un futuro scritto allora
a quattro mani.
Quei giorni tratteggiarono per noi un orizzonte
e attese…
disegnate con pastelli.