Dall’alba al tramonto era sempre
Primavera.
Lo narrava il tuo passo che era lieve
anche da lontano.
Con ammicco degli occhi, che soltanto
io coglievo,
affermavi la bellezza d’incontrarci,
quando a sera,
con gli occhi negli occhi, e il respiro
ansimante,
per il battito del cuore accelerato,
bramavamo,
emozionati,
la speranza di un futuro scritto allora
a quattro mani.
Quei giorni tratteggiarono per noi un orizzonte
e attese…
disegnate con pastelli.