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Piergiorgio

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Ottobre K2_UNPUBLISHED

Quel passo

un poco stanco,

quel silenzioso ansare,

io lo conosco.

Il volto tuo,

Ottobre,

mi è ben noto

e faccio festa

ora che sei tornato.

Raccontami ancora,

come tu sai,

di amori immaginati,

oppur sognati,

sui banchi della scuola.

Guardavo,

trasognato,

di tra i vetri

di finestre grandi

come occhi spalancati

sul mondo che era fuori,

del tuo mantello

i colori improvvisati,

cangiare

giorno a giorno.

E tu, briccone e complice,

col tuo sorriso

malizioso e scaltro,

a farmi cenni per seguirti

in groppa al tuo cavallo alato,

fantasticando

sopra scenari

sconfinati e insoliti,

e grandi,

come i miei sogni.

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Occhi lucenti K2_UNPUBLISHED

E immaginavo,

dentro il tuo sguardo,

un mondo sconosciuto

eppure bello.

Di luce piena era fasciato,

e a tratti ne coglievo qualche sprazzo;

come attraverso le finestre di una casa,

quando a sera,

di fuori il buio fa più vera,

la luce che da dentro

la rivela.

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Primo amore K2_UNPUBLISHED

Lo senti, ti scoppia

dentro;

è un desiderio

antico

quanto l’uomo.

Quando lo scopri,

è sempre

Unico

e quasi sempre

muore.

Ma poi rinasce:

non più fantastico

non più volubile

non più etereo

assomigliante

ad aquilone

che corra su

nel cielo,

guidato da una

mano incerta

di bambino.

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Rimembranza K2_UNPUBLISHED

Tu.

Tu mi rubasti un sogno,

che pur  mi era caro,

prezioso,

grande;

anche se ormai nascosto,

dentro i meandri,

di un pensiero

incerto.

 

Bastò il tuo sguardo birichino;

poche parole bisbigliate,

quasi furtive,

in quella sera complice

di maggio.

Lasciai ogni incertezza…

 

Con te nel cuore,

con dentro il cuore

te soltanto,

percorsi, solitario,

sentieri sconosciuti

e nuovi.

M’era compagna la fantasia,

con le lusinghe sue

e tanti sogni.

 

Il tuo sorriso… (Dio, il tuo sorriso!),

la luce che avevi dentro gli occhi,

le parole rubate lungo strada

all’imbrunire,

riempirono i miei giorni…

 

E non mi accadde più,

da allora.

Era l’armonia

totale;

la tenerezza

fatta vita;

… un’ubriacatura,

che io chiamavo

amore.

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Shalom K2_UNPUBLISHED

Scenda a noi dall’alto,

fiorisca in ogni cuore;

come spiga matura

la generi la terra,

e come rugiada nivea

sia balsamo a ogni dolore.

E sia dono per tutti:

dono gratuito e pieno;

misura traboccante.

Nessuno abbia meno del massimo:

benessere

prosperità

sicurezza del diritto

armonia

integrità.

Misericordia incontri,

danzando,

Verità.

Volteggino festanti,

sopra ogni piazza al mondo,

lungo tutte le strade,

e dentro ogni casa:

ovunque.

Sui monti, in cima ai colli,

lungo ogni pianura,

Giustizia e Pace si bacino

di fronte a tutti gli uomini,

in questo nuovo anno.

L'odio, ceda all'amore,

la contesa all’armonia.

L'integrità componga

ogni frantumazione,

La luce scacci le tenebre;

fiorisca la speranza

dove domina disperazione.

Si aggiunga un posto al tavolo,

della famigliarità,

ovunque ci sia un vuoto

dell’estraneità.

Al posto della morte,

rinasca ovunque Vita:

Vita piena per tutti.

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Natale 2010 K2_UNPUBLISHED

Chi scruterà per noi l’orizzonte,

ora fattosi ancora più fosco?

Chi annuncerà per noi cieli nuovi,

se la speranza a tutti pare poca?

Lo scruta l’uomo schiacciato,

il povero, il perseguitato;

chi soffre violenza nel mondo,

chi giace infiacchito, dolorante.

Chi annuncia ancora speranza,

in un mondo rigenerato, fatto nuovo?

Chi veglia la notte e fa guardia,

attendendo l’alba che viene?

I poveri; gli umiliati.

I perdenti, gli affamati,

i banditi dal consesso dei gaudenti

di sempre.

Per squarciare il buio che incalza,

per lacerare, fendendo l’oscuro sentimento,

che imprigiona le menti ed

i cuori…

un Bimbo ci viene donato;

un fragile, piccolo, debole,

inutile Bimbo,

… a ricordarci il nostro essere umani…

Sarà Lui la luce che illumina

ogni nostra opaca speranza;

che farà rifiorire cuori impietriti,

additando nuovi cammini.

Gioirà ogni vivente,

contemplandosi in quella creatura;

Sorgente di vita e di amore.

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Ognissanti 2007 K2_UNPUBLISHED

Laggiù

all’orizzonte,

oltre le creste

dei monti,

oltre

le placide acque

del lago,

rosseggia il sole

al tramonto

in un cielo di perla

che fascia

quassù

il camposanto.

Tremule fiamme,

colore del sole,

occhieggiano fra i tumuli,

sotto le croci,

e illuminano volti.

Volti conosciuti;

volti amati,

volti scomparsi.

Sono andati

più avanti;

han terminato

il loro cammino.

Ora attendono

là,

oltre il buio che fascia

la morte,

di riabbracciarci,

dentro un mare

di luce

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Contra spem K2_UNPUBLISHED

Amare!

Quante parole vane,

si celano all’ombra di questo verbo

nobile e sovrano.

Atteggiamenti senza storia,

sentimenti improvvisati e vacui

come vapore.

E’ fragile e vulnerabile,

ciò che chiamiamo amore;

come la nostra carne in cui s’installa,

quasi senza rumore.

Lascia ferite aperte,

che il tempo chiuderà

quando lo vuole.

Nessuno può dirsi immune,

da sofferenze e delusioni.

Contra spem, tutto può aver

sostanza e senso,

se quanto ci muove,

è scelta responsabile;

cura dell’altro e dono.

Un perdersi, per ritrovarsi

Nuovi.

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Pasqua K2_UNPUBLISHED

La tenebra che ha oscurato

la terra,

l’odio mortale che ha schiacciato

l’Uomo inchiodato,

il potere che era apparso

vincente,

sono usciti sconfitti;

perdenti.

L’Amore ha messo in fuga

la morte.

E si annuncia leggero,

come  brezza al mattino;

quando il buio sconfina

col giorno.

Nella corsa ansimante,

con piedi impregnati di rugiada, sul prato,

di una donna che non si arrende

alla sorte;

di discepoli ancora impauriti,

di viandanti sconsolati,

confusi,

ora pronti a tornare

sui loro passi:

e compiere pesah, il passaggio.

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In morte di amici K2_UNPUBLISHED

Ad un tratto

è il tramonto;

non senso,

silenzio.

Scomparsi,

inghiottiti

dal nulla.

Resta solo

il ricordo,

a stemprarsi

nei giorni.

E la vita

continua,

come acqua

che macini

ancora.

Non ci si abitua

al morire;

pare vano

il parlarne.

Resta solo la fede,

come lume

tremante,

che non toglie

il patire

Né fa facile

il buio

che avvolge.

La speranza,

si cresce

a tentoni,

mentre affonda

radici.

Torneremo a incontrarci:

e quel giorno

sarà pieno

di sole.

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