
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Sogno K2_UNPUBLISHED
Un lampo di luce
abbagliante;
poi,
il silenzio.
Solitudine K2_UNPUBLISHED
Vuoto,
assenza;
attesa inutile
che stanca,
ma non solo.
È fuoco che brucia
di dentro,
passione vitale
che preme,
desiderio impossibile
a dirsi.
E risponde
un silenzio pensoso,
non triste.
È un perché
interrogante
la vita.
È tempo
che trascorre
e si attarda,
a cercare un senso
che sfugge.
Domani, chissà,
forse è aurora
che monta,
tra i dubbi ancora
rimasti.
Bugia K2_UNPUBLISHED
Ti voglio bene!
Me lo dicesti
così,
solo per gioco,
come usano fare
anche
i bambini.
Ed io
ti ho creduto,
perché
mi parve
vero e certo,
come lo è
l’azzurro chiaro
del tuo
sguardo.
Ricordo K2_UNPUBLISHED
Questo tiepido
tenero
raggio di sole,
che accarezza
giocoso
il mio viso,
è ricordo
di un volto
riflesso,
che brillava
un dì
nei miei
occhi;
poi è stato
l’oblio.
Addio K2_UNPUBLISHED
La nebbia
che copre
il mio cuore,
è più fitta di quella
che è fuori.
Come è stanco,
questo giorno
che muore.
Tormento K2_UNPUBLISHED
E non c’è quiete;
non c’è pace.
Neanche a sera;
… neppure
la notte.
Ti distendi, accanto a me,
dentro il letto.
Mi stringi,
ti avvinghi;
mi schernisci beffardo.
Non mi fai respirare
un istante.
Solleciti la mente
con dispetto.
Mi penetri da dentro,
nel più intimo
recesso.
Infine,
esausto,
mi abbandoni,
ma è solo un
momento;
poi riprendi,
con mio ancora
più gran
scoramento.
Tramonto K2_UNPUBLISHED
Si smorza
la luce
e scendon
le ombre;
s’acquietano
dietro le case
Il cielo,
su in alto,
distende
il suo manto
che è di mille
colori.
Sera K2_UNPUBLISHED
Ogni giorno,
con passo
diverso,
s’accasa.
Fa ritorno,
stando in spalla
a ciascuno.
È come
negòssa;
porta dentro
il bottino
del giorno.
Passero K2_UNPUBLISHED
Là, sopra il vaso,
di gerani
ormai morti,
saltelli solingo.
Somigli
al servo
di casa.
A me,
che qui dentro,
ti osservo
curioso,
rapito.
E ti sento
mio
coinquilino.
Viandante K2_UNPUBLISHED
E vado errando,
dacché è cominciato
il Giorno,
lungo sentieri,
talvolta sconosciuti
e impervi,
con dentro il cuore
sete e fame d’infinito.
E non si placa neanche a sera
quando, la Pace,
s’asside a tavola,
come negletta
ospite che tace.
Qui,
dentro casa,
nell’intimo profondo,
ascolta
e poi discorre,
sommessamente
rammentando,
il giorno che già muore,
e celebrando
della vita
il suo valore.