Share to Facebook Share to Twitter Share to Linkedin 

Articoli più letti

02-05-2009

NON RIESCO A RASSEGNARMI

Miguel, è un nome che suona dolce come un claves. E tu eri una persona...

03-05-2009

SOLTANTO BARBARIE

  Cara Delara Darabi, io non so se tu eri colpevole come ti sare...

18-05-2009

ERA SOLTANTO UN SOGNO

Il barcone veleggiava, sì fa per dire, verso le coste africa...

06-06-2009

LO SPORT PREFERITO

Ci vuole un genio per fare le vere domande- diceva Oscar Wilde- e non ...

Ultima modifica Domenica 24 Aprile 2011 08:05
20 mar 2011
MI SENTO IN LUTTO
Scritto da Piergiorgio |
Letto 3742 volte | Pubblicato in Il mio blog
Dimensione carattere Riduci grandezza carattere incrementa grandezza carattere
Valuta questo articolo
(0 voti)

Confesso che vederli volteggiare nel cielo come degli splendidi rapaci, mi affascinano enormemente e immagino che volarci sia cosa emozionantissima. Ma la mia ammirazione finisce qui. Se penso che sono strumenti di distruzione e di morte, mi si stringe il cuore soltanto a pensarci. I caccia militari che da ieri sorvolano in missione di guerra i nostri cieli, prima di scaricare i loro ordigni di morte dal cielo libico, rappresentano la contraddizione vivente nella quale noi uomini del XXI secolo ci ritroviamo. Si doveva intervenire in Libia? Penso e immagino di sì. Il modo con il quale lo si sta facendo, è davvero l’unico possibile?

 A questa domanda non riesco a rispondere con la stessa determinazione della precedente. Mi rendo conto che dal punto di vista pratico, disarmare, o comunque mettere nella condizione di non nuocere un esercito che stia massacrando una popolazione inerme, non sia proprio la stessa cosa che cercare di disarmare o neutralizzare un singolo rapinatore che minaccia degli ostaggi. È anche vero che non sono del tutto certo che le motivazioni che hanno spinto ad intraprendere l’iniziativa di guerra in corso, siano motivazioni del tutto trasparenti e dettate dal semplice intendimento di difendere cittadini innocenti. Se davvero le ragioni fossero queste, non si capirebbe perché mai in altri contesti di violenza tutt’ora in atto, la comunità internazionale stia a guardare. Non credo nel modo più assoluto che possano esistere guerre umanitarie; la semplice definizione in tal senso è un ossimoro. La guerra è sempre e solo un misfatto. Potrà, forse, rimanere, in astratto, l’ultima ratio, in talune situazioni contingenti, ma per favore non chiamiamola umanitaria. Voglio sperare che la così detta operazione “Odissey Dawn" (Odissea all'alba) termini nel più breve tempo possibile, con il minor numero di vittime possibile e che serva davvero ad impedire massacri di persone che chiedono soltanto di poter vivere da cittadini liberi e sovrani. Io non riesco ad entusiasmarmi per quanto sta avvenendo; tutt’altro. Mi sento in lutto e lo sarò fino a quando l’odissea sparirà e rimarrà soltanto l’alba.

Contatti

Da:
Oggetto:
Nome:
Messaggio:
Please enter the following
 Help us prevent SPAM!

Accesso riservato

Copyright & Credits

I contenuti di questo sito non possono essere riprodotti, copiati, manipolati, pubblicati, trasferiti o caricati, con nessun mezzo, senza il consenso scritto dell'autore.

E' vietata l'utilizzazione, anche parziale, sia per scopi commerciali che no profit.

Chi avesse interesse ad usufruire di contenuti di questo sito è pregato di contattarmi.


Contatore visite

1870124
OggiOggi1256
IeriIeri1441
Questa settimanaQuesta settimana4314
Questo meseQuesto mese1256
TuttiTutti1870124