
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Con-dividere K2_UNPUBLISHED
Dividere- con:
con te
con lui
con quelli fuori
e quelli dentro.
Far parti uguali,
al tavolo della fraternità.
Partecipare il pane
il companatico
il vino della gioia.
Spartire l’’amicizia
l’ affetto;
far storia assieme,
portando le fatiche spalla, spalla,
assieme alla speranza.
Nessuno sopra,
nessuno sotto.
Ognuno a fianco all’altro
e tu, Signore, in mezzo,
come ai banchetti
della tua vita.
Là dove ti confondevi
con peccatori noti
e prostitute,
manifestando,
del Padre tuo,
l’eterna grazia,
il volto ignoto,
d’ineffabile misericordia,
bontà sovrana.
Dialogo (per la tragedia di Stava) K2_UNPUBLISHED
E’ passata la morte.
La nera signora
ha falciato ogni cosa:
silenzio assoluto,
pianto sommesso,
strazio nel cuore.
E’ passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando stavamo per prender ristoro,
finire il passeggio, terminare il lavoro?-
Avevamo negli occhi
i volti più cari
ed è passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando il buio ci avvolse,
improvviso silenzio,
angoscia, terrore,
e a decine venimmo strappati,
travolti, rapiti?-
C’era sole là in cielo
ed è passata la morte.
-Dov’eri, tu, uomo,
quando distruggevi e inquinavi,
quando solo il profitto cercavi,
e il guadagno era il tuo solo tesoro?
Preparavi un sentiero fiorito
alla morte.
Dov’eri?
Perché solo ora ricordi e mi invochi?
Son sepolto anch’io assieme a loro:
non è il fango a coprirmi,
ma il tuo grande egoismo.-
-Perdona… Signore; perdona!
Semplicemente uomo K2_UNPUBLISHED
Sono
uomo pauroso
piccolo
vile.
Eppure io non dispero,
perché mi sento amato,
da te, Signore,
per ciò che sono.
Ferito,
mi raccogli.
I graffi miei, tu li conosci:
i passi incerti,
i tentativi,
le mille cadute.
E se coerenza o eroismo,
io cerco,
tu non ne vedi…
Mi vedi con il vestito
fatto da te;
quello più bello:
mi vedi nudo.
Mentre tramonta il giorno,
avanzi felice;
fra i pruni mi hai trovato,
mi issi in spalla,
no, non perdermi più.
Il volto visibile di Dio (passeggiando nei dintorni del mio paese) K2_UNPUBLISHED
Terra riarsa,
dimenticata,
come il sudore antico
che ti rese fertile,
nella pochezza del raccolto.
Zolle rinsecchite,
trascurate,
e qualche sperduto fiore
che annuncia primavera.
Io,
piccolo grumo di niente,
solitario,
a calpestar sentieri cancellati
persino nel ricordo
Silenzio,
pieno di voci amiche,
che si rincorrono in pensieri,
nitidi come l’alba.
Giorni pieni di vita,
di povertà vissuta
con dignità.
Vita chiassosa a volte;
tal altra,
più sonnacchiosa,
come i meriggi infiniti
dell’estate.
Ed io,
bambino taciturno
ed incantato,
di quel frusciar
di vita…
La Pace,
è questo silenzio palpabile…
È come carezza tenera;
presenza umana, qui,
del mio Dio.
Mille presenze… il tuo volto K2_UNPUBLISHED
Luce,
caldo accogliente,
come carezza
che toglie il gelo di dosso
la sera.
Presenze vive,
affettuose,
che danno sicurezza.
Volti vicini,
eppur lontani,
ma nel ricordo vivi.
È dono partecipato
e ridonato ancora,
perché la vita si rinnovi,
ora.
Il tuo volto, Signore:
mille presenze.
Mille presenze:
il tuo volto, Signore.
Ed io bambino,
io cresciuto,
io finalmente libero.
E tu, mio Volto,
tu, mia Pace,
tu, mio Determinante,
che mai, mi sarà tolto.
Solitudine K2_UNPUBLISHED
Compagna fedele di giorni
passati,
sei tornata!
Nel silenzio
mi avvolge il tuo abbraccio…,
ora sei la signora
di casa.
Siedi accanto,
ma sei muta.
Il tuo volto è invecchiato;
eppure non è brutto,
come nei giorni passati,
quando,
tra la nebbia del pianto,
ti gridavo: non voglio!
Tu mi hai tolto gli affetti.
Li hai rubati per sempre?
Nel silenzio ripenso…;
piango un pianto sommesso.
All’Amore rivado,
a quello che ho sempre cercato:
desiderio
follia
ricerca e tormento,
storia
speranza.
Ora mi guardi,
sorridi;
fai un cenno con gli occhi.
È di Lui che sei ancella.
Lo capisco… qui dentro.
Preghiera nuda K2_UNPUBLISHED
È vuota la casa
ove risuonano, ancora,
voci a me care.
È enorme
questo silenzio sospeso
come attesa senza respiro.
Ascolto
una risposta sperata,
ma è muto il telefono,
resta chiusa la porta
d’ingresso
Non voglio chiudere il cuore.
Veglierò nell’attesa
del giorno che viene
Tu, Signore,
dai speranza, se vuoi.
E donami sempre
e ancora di amare
Marzo K2_UNPUBLISHED
La neve cedeva un po’ del suo manto
alla terra;
anche il ghiaccio,
ma solo qualche angolo spiccio
baciato dal sole:
quel tanto da farmi sognare.
Ascoltavo, rapito,
mormorio di ruscelli rabberciati,
che righiacciavano a sera,
tornando silenti,
ammutoliti dal freddo.
Sentinelle indolenti,
annunciavano, pigramente,
primavera.
E già correvo a perdifiato
sui prati.
I capelli arruffati dal vento,
negli occhi la luce del sole
tornatomi amico,
nel cuore la gioia
repressa già a lungo,
negli orecchi, gorgheggio d’uccelli
innamorati
La terra, ridestata alla vita,
ricominciava sanguigna;
veloce;
colorata;
impetuosa.
…E io tornavo, nuovamente, monello.
Galupo K2_UNPUBLISHED
Il tuo incedere
solenne,
le penne al vento,
quelle della coda,
e dietro,
come ancelle,
le galline,
dicevano di te
più del tuo nome.
Eri temibile
per noi cuccioli
d’uomo
e facevamo a gara
nel distrarti,
scompaginando
ogni giorno
il tuo cammino,
giocando a sorte
quale strada
fare,
per non incrociarti
sul sentiero,
portandoti
il mangime
che t’era ghiotto
A volte ci riusciva
la scommessa;
tal altra eri tu
che ci puntavi,
ferendoci
nel corpo
con tenzone
Poi venne il dì
dell’ultimo contrasto;
finisti a terra,
il collo torto,
con le galline
a piangerti
per morto.
Or timorose
per la loro sorte
non più difese,
com’ era
da gran tempo,
da quell’azzardo
minaccioso
in firmamento.
Rivo K2_UNPUBLISHED
Scorrevi,
lento e giocoso,
all’ombra degli ontani,
là, in mezzo al prato;
ed io,
sulle tue sponde a cavalcioni,
gigante mi sentivo,
e un poco mago.
Dell’acque tue mi dissetavo,
cogliendole con mani sporche,
insudiciate per il gioco.
E in questo modo,
l’amicizia nostra,
io cementavo.