Siamo investiti da notizie talvolta vere, altre volte contraffatte e altre ancora palesemente false, dinanzi alle quali diventa sempre più difficile per l'uomo della strada riuscire a farsi un'idea realistica di quanto stia accadendo.
Ciò che ragionevolmente possiamo dire è che il mondo così come lo avevamo conosciuto non c'è più, che siamo, per tanti aspetti, precipitati nel caos nel quale a governare non sono, se mai lo fossero state, regole e trattati, ma passioni e cupidigie, e dove a prevalere è la forza bruta, l'arroganza e il cinismo. Imputare tutto ciò a personaggi riprovevoli come Trump, Netanyahu o Putin, fate un po' come vi pare, a mio avviso è riduttivo. Certo, tutti questi e altri ancora hanno la loro parte in commedia, per così dire, ma da soli potrebbero ben poco, se non fossero circondati da tanti "servitori serventi". Dietro ogni guerra si nascondono i più turpi interessi, sovente camuffati da parole d'ordine e argomentazioni volte a descriverne la giustezza e la necessità, l'inderogabile legittimità per sventare pericoli e minacce, per ripristinare l'ordine compromesso o addirittura - e questo è il massimo dell'ipocrisia - per ristabilire la pace. Gli interessi palesi, ma il più delle volte occulti, hanno invece a che fare con ragioni di egemonia economica, politica e militare. A beneficiarne sono sempre coloro che la guerra la fanno fare agli altri, che la dirigono da centri di comando ben protetti, al sicuro da qualsivoglia pericolo e da quella schiera di enti e persone direttamente coinvolte nella produzione, finanziamento e vendita di armi. Poi ci sono quelli che rappresentano la gran cassa dell'informazione addomesticata, di cui necessita ogni potere per poter vendere all'opinione pubblica il prodotto avariato come il migliore sul mercato delle possibili opzioni. Infine ci siamo noi cittadini ai quali tutto questo viene servito e sovente, in modo del tutto incauto, assumiamo e digeriamo, divenendone complici. Ciò che non arriva "sulla nostra tavola" sono le grida di dolore, i rantoli di morte, la disperazione delle migliaia di vittime innocenti che ogni guerra produce, così come il grido di dolore della terra scarnificata, violata dalle bombe e dai veleni che la contamineranno a lungo, rendendola ogni giorno meno abitabile e compromettendo il futuro di chi verrà dopo di noi. Noi cittadini, noi popoli, abbiamo tra le mani un grande potere che è quello dei poveri, degli umili, dei privi di potere, cioè di rovesciare i potenti dai troni, solo che a volte siamo troppo divisi e timorosi; ma almeno proviamoci, usando gli strumenti che le nostre acciaccate democrazie ci consentono: il confronto, la partecipazione, la protesta, il voto, perché non ci ritroviamo un giorno ad essere accusati di aver voltato la testa da un'altra parte mentre il mondo rischiava di andare in fiamme.
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