
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Festa dei Popoli K2_UNPUBLISHED
Colori vivaci
composite
lingue
culture diverse
e mille colori,
sotto un unico cielo
che è un canto
di luce
Prorompe
di gioia
il mio cuore.
A mio padre K2_UNPUBLISHED
Il passo era
stanco,
l’animo lieto,
nel vederci
bambini
correrti incontro.
Eri uomo davvero
speciale.
Rotto ad ogni
fatica,
le mani callose,
il cuore aperto
per tutti.
A tavola sedevi,
da re,
su un umile
sedia,
ed eri per tutti
un conforto.
Crescendo,
pensai: non è vero!
Avevo bisogno
di spazio,
di un’arena
più grande
in cui misurarmi.
L’ho fatto e rifatto:
ora ho perso,
ora ho vinto;
son cresciuto
più uomo.
Tu,
intanto,
hai lasciato;
sei partito per l’ultimo
approdo.
Come al bar,
la domenica,
ti ha tradito l’ultima mano,
nel gioco alle carte
che è la vita.
Quando a sera
talvolta da solo,
mi abbandono
al ricordo,
e furtiva
giocosa
una lacrima mi appare
sul viso,
le tue mani callose,
mi stringono ancora
a ristoro.
Amico K2_UNPUBLISHED
Per strade sconosciute,
ad un crocicchio
della vita,
quando il cammino
si è fatto corto,
e manca il fiato,
sei arrivato tu,
col tuo sorriso,
a ridipingere di blu
l’arco vitale.
Voci K2_UNPUBLISHED
Martellano insistenti,
arrovellano la mente,
dipingono il mio
Volto:
di smorfie e di sorrisi.
Le mani le accarezzano;
le scacciano;
disputano afferrandole,
oppure le allontanano,
lasciandomi spossato.
Sono presenze scomode
che affollano i miei giorni;
son come pioggia insipida
raggi di sole smorto
guizzi di pesce viscido
morso di serpe infida.
… Poi mi accarezza il vuoto;
languido mi ristora
come fatal sorriso,
di dama a cavalier errante…
Dentro la mia armatura,
attendo nuovamente
il Drago…
Tunisi chiama il Cairo K2_UNPUBLISHED
È fuoco che divampa dal cuore.
È speranza che aleggia
dal cielo
e che nasce da vicoli stanchi, affamati
privati di senso e futuro…
… È richiesta di vita!
È desiderio vigoroso di poter finalmente
CONTARE.
Non esser più SUDDITI, ma CITTADINI
sovrani
È richiesta di assidersi al tavolo
dove serve Dignità,
Uguaglianza, Giustizia.
È domanda, richiesta, di rimettere
al centro ancora l’Uomo,
deponendo i potenti dai troni.
È un canto antico, eppure sempre
nuovo;
un canto di migliaia di giovani voci
represse, intimorite, zittite nel sangue,
ma non dome.
È un canto che ha nome
LIBERTÀ.
Le luci della città K2_UNPUBLISHED
Viste da quassù,
la casa dei casini, al lume di candela,
in questa notte oscura, con poche stelle
in cielo,
sembrano parlarmi …
Narrano di casa mia; quasi una ninna nanna,
che non addormenta il cuore.
Scorgo, attraverso il velo,
di lacrime silenti,
i visi dei mie cari, quello del mio bambino.
La strada che ho percorso,
è stata fin qui in salita …
… Forse sarà domani, o dopo domani ancora,
ma il giorno del mio riscatto,
mi attende laggiù è certo;
è mio convincimento.
Gioverebbe, ora, un the caldo;
un abbraccio consolatore … o anche …
una carezza.
Mi basta questa coperta; ruvida e opprimente.
Grigi e indigeribili, sono anche
i coinquilini.
Bestemmiano per il freddo;
bevono per riscaldarsi.
Siamo un’umanità dolente,
intenti a rosicchiar la vita.
La fiamma della speranza,
piccola lingua di fuoco,
qualcuno ce l’ha nel cuore,
qualche altro, … l’ha ormai smarrita.
Io, l’altro K2_UNPUBLISHED
Altro da te e altro per te,
come lo sei anche tu per me;
solo che non ci pensi.
E sono quello che definisci senza:
senza dimora
senza domicilio
senza relazioni
senza legami.
Io sono stato sbattuto
dentro questa vita;
e mai ricevuto, accolto, accompagnato.
Il male oscuro, quello che mi
attanaglia,
si chiama mancanza di legami.
Sono quei nessi, quei nodi,
quei collegamenti,
che a te permettono
di diventare umano:
sono attenzioni,
premura, fiducia,
riconoscimento, stima, affetto:
… sono carezze; sono… sorrisi.
Sono ricordi, qualche volta;
e qualche altra, lacrime e lamenti.
O anche imprecazioni,
mentre, avvolto dentro il mio cartone,
guardo su in cielo,
le stelle che mi fan soffitto…
Un sogno di libertà K2_UNPUBLISHED
Mi sono alzata nel cuore
della notte
in preda all’ansia e all’ispirazione.
E ho dipinto,
fasciata dal silenzio,
sulla parete che mi sta di fronte,
il mondo mio; lo stesso che ho lasciato
fuori.
È un prato verde baciato dall’orizzonte:
infinito; senza nessuna sponda…
… Senza nessun rimando.
Poi, sdraiata sulla mia branda,
ho atteso nuovamente l’alba:
sferragliar di chiavi,
imprecazioni,
brusii,
maledizioni.
Erano tutti suoni attesi,
per completare la mia composizione
Capodanno di sangue ad Alessandria d’Egitto K2_UNPUBLISHED
Ancora grondano
sangue
i giorni dell’uomo.
Ancora è il fiele dell’astio,
il livore omicida,
ad aprire le danze,
in questo inizio d’ anno.
Mi sono tutti Fratelli:
i morti,
i feriti,
gli straziati nel cuore.
E non solo, perché anch’essi cristiani.
Lo sono perché inermi persone.
… Come tutte le vittime,
in ogni parte del globo.
Perché avevano in comune,
con me,
l’ amore alla Vita:
un sogno ancora da sognare.
Un desiderio soltanto abbozzato,
di essere dono
per gli altri…
E il loro canto si faceva preghiera;
la loro fede,
speranza di giorni migliori…;
per ciascuno.
… E anche perdono.
Anche per quanti
hanno il vuoto,
che dentro li avvolge
nel buio,
e che chiamano,
bestemmiando,
col nome di dio.
A Lisa K2_UNPUBLISHED
Morire a vent’anni,
si può?
E poi ancora:
a quel modo,
e perché?
Un sorriso
da bimba
trasognata,
in un corpo
più vecchio
di te.
Eri questo,
ai miei occhi.
Non capivo,
e con rabbia impotente,
guardavo ai tuoi giorni.
Avrei opposto
il mio corpo
alla morte,
con duello sincero,
se soltanto avessi
potuto...
Ma il sentiero su cui
camminavi
è sentiero assai arduo
per tutti
E’ il sentiero della vita;
sentiero di
libertà.