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Galupo
Letto 2524 volte | Pubblicato in Radici

Il tuo incedere

solenne,

le penne al vento,

quelle della coda,

e dietro,

come ancelle,

le galline,

dicevano di te

più del tuo nome.

Eri temibile

per noi cuccioli

d’uomo

e facevamo a gara

nel distrarti,

scompaginando

ogni giorno

il tuo cammino,

giocando a sorte

quale strada

fare,

per non incrociarti

sul sentiero,

portandoti

il mangime

che t’era ghiotto

A volte ci riusciva

la scommessa;

tal altra eri tu

che ci puntavi,

ferendoci

nel corpo

con tenzone

Poi venne il dì

dell’ultimo contrasto;

finisti a terra,

il collo torto,

con le galline

a piangerti

per morto.

Or timorose

per la loro sorte

non più difese,

com’ era

da gran tempo,

da quell’azzardo

minaccioso

in firmamento.

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