E’ passata la morte.
La nera signora
ha falciato ogni cosa:
silenzio assoluto,
pianto sommesso,
strazio nel cuore.
E’ passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando stavamo per prender ristoro,
finire il passeggio, terminare il lavoro?-
Avevamo negli occhi
i volti più cari
ed è passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando il buio ci avvolse,
improvviso silenzio,
angoscia, terrore,
e a decine venimmo strappati,
travolti, rapiti?-
C’era sole là in cielo
ed è passata la morte.
-Dov’eri, tu, uomo,
quando distruggevi e inquinavi,
quando solo il profitto cercavi,
e il guadagno era il tuo solo tesoro?
Preparavi un sentiero fiorito
alla morte.
Dov’eri?
Perché solo ora ricordi e mi invochi?
Son sepolto anch’io assieme a loro:
non è il fango a coprirmi,
ma il tuo grande egoismo.-
-Perdona… Signore; perdona!