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07 lug 2020
VEDENDO LE FOLLE, NE SENTÌ COMPASSIONE
Scritto da Piergiorgio |
Letto 5189 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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Mt 9,32-38

32 Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. 33 E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: "Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". 34 Ma i farisei dicevano: "Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni".

35 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.

36 Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore . 37 Allora disse ai suoi discepoli: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 38 Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!".

Che strano, viene da dire, leggendo in questo brano del vangelo, e in altri, che Gesù si rechi nelle sinagoghe per insegnare e mai che si dica che lo fa per pregare. Infatti, quando si narra di Gesù che prega, si afferma sempre che lo fa ritirandosi in luoghi solitari. Evidentemente ci deve essere una ragione e la ragione, così pare di capire, risiede nel fatto che quei luoghi di culto erano diventati luoghi di manipolazione delle coscienze più che luoghi dove celebrare le lodi di Dio e le sue opere di liberazione. Ne è riprova il fatto che a differenza delle folle che si stupivano per quanto compiva Gesù, in questo caso la restituzione della parola a un muto indemoniato, i pii farisei lo accusano di farlo in nome del principe dei demòni. Costoro, a differenza del Signore non pare abbiano compassione di quelle folle desiderose di liberazione e che agli occhi di Gesù apparivano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore, cioè di qualcuno che assicuri loro pascoli fertili, rigogliosi. Se la religiosità non insegna ad aprire mente e cuore sui bisogni vitali delle persone, è pura alienazione. Anche al giorno d’oggi la messe è abbondante; sono numerose le situazioni di schiavitù, di oppressione, di mancanza di opportunità di vita e il numero di quanti si occupano di portare sollievo inadeguato ai bisogni. È compito di ogni credente portare il lieto annuncio del vangelo del regno, operando concretamente, come ha fatto Gesù nella sua vita terrena, guarendo ogni malattia e ogni infermità.

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