
Piergiorgio
Iscrizione al blog
Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.INAZIONE K2_UNPUBLISHED
Non c’è vela, né vento,
nell’assonnato porto
del mio cuore.
Non c’è voce
ad incitare,
a riportarmi ancora
al largo,
sulle onde…
Come accadeva fino a ieri….
…
Sarà bonaccia ancora a lungo?
LA MORTE NON SI FESTEGGIA K2_UNPUBLISHED
TESTAMENTO IDEOLOGICO K2_UNPUBLISHED
SAKINEH NON DEVE MORIRE K2_UNPUBLISHED
La pena di morte – affermava Albert Caus – è il più premeditato degli omicidi, al quale non può essere paragonato nessun atto criminale, per quanto deliberato. Personalmente sono profondamente e radicalmente contrario a qualunque legislazione la contempli. Per questa ragione, rilancio qui il seguente appello.
RISURREZIONE K2_UNPUBLISHED
I segni di morte sparsi nel mondo sono davvero tanti. Difficile sottrarsi a un senso di smarrimento e di sconforto, vedendo scorrere davanti ai nostri occhi immagini innumerevoli di prevaricazione, di violenza, di dolore, che contrassegnano la vita di tante, troppe persone. Pare di essere confinati irrimediabilmente in un venerdì santo. Il cielo della vita è fin troppo coperto di tenebra e la speranza è ridotta a fiamma quasi smorta. Eppure osiamo ancora sperare!
APPELLO AL PRESIDENTE NAPOLITANO K2_UNPUBLISHED
Questo è il testo della lettera che gli allievi di don Lorenzo Milani hanno indirizzato all'attenzione del Presidente della Repubblica. Il testo è pubblicato sul sito www.altreconomia.it attraverso il quale è possibile aderire all'appello.
VATTENE! K2_UNPUBLISHED
Vorrei che da tutte le piazze d’Italia, da ogni luogo di lavoro e di vita si alzasse un solo grido: vattene! Vorrei che coerentemente con quel grido, la gente scendesse in piazza a protestare fino a quando l’omuncolo di Arcore, fatte le valigie, se ne sia andato. Non m’ importa dove: il più lontano possibile. E non mi importerebbe nemmeno sapere che si sta godendo le sue ricchezze in qualche paradiso fiscale o ospite presso quei tre quattro amici fatti di pasta simile alla sua, che vanta in giro per il mondo. Non mi importerebbe neppure vederlo finire a processo e magari condannato, di fronte alla prospettiva certa che lasciasse il Paese. Non se ne può più di un uomo che ci copre di ridicolo ogni giorno e di una schiera di supporter che a tutto pensano tranne al bene comune, ai problemi che quotidianamente la gente si trova a dover affrontare.
COEMETERIUM NOSTRUM K2_UNPUBLISHED
La notizia, come tante altre del medesimo tenore, sono di quelle destinate a non “fare” notizia. Si perderà in qualche trafiletto di quarta pagina, tra le news che durano lo spazio di pochi minuti, soffocata dalle baggianate a raffica del “nostro” premier, offuscata dalle iniziative in agenda per rilanciare i provvedimenti ad personam per il capo, spenta dai ringhi rancorosi dei suoi compari di merenda che sanno profferire soltanto anatemi nei confronti dei migranti. E loro erano migranti. Sono morti in mare al largo delle coste libiche, aggiungendosi alle migliaia che giacciono in fondo a quel mare che potremmo chiamare ormai coemetrium nostrum, considerato l’alto numero di vittime che ha inghiottito, a partire dagli anni Ottanta.
IL VOLTO DELLA VITA K2_UNPUBLISHED
La vita ha il volto del piccolo Yeabsera, che significa dono di Dio, in questi giorni di violenza e di morte che caratterizzano la missione alla quale partecipa anche l’ Italia. Giustificata, inevitabile, doverosa, o al contrario sbagliata, comunque la si voglia considerare l’azione intrapresa dai così detti “volenterosi”, chiamiamola con il nome che le si addice: guerra. E la guerra, semmai possa avere una sua razionalità, è sempre strumento di morte. È pertanto singolare che per essa non si lesinino i mezzi: economici, tecnici e persino in vite umane. Per la difesa e la promozione della vita delle persone, per il loro benessere, al contrario, si accampano mille giustificazioni per non farsene carico; e sempre con argomenti che, a prima vista, possono apparire perfino convincenti.
IL FASCINO DELLA VIOLENZA K2_UNPUBLISHED
Confessiamolo: la violenza ha un suo sottile fascino che permea le coscienze di molti, anche perché, molto spesso, della stessa, ne abbiamo un racconto puramente astratto che si ferma sulla porta di casa e si materializza attraverso il televisore fra uno spot e l’altro. Non ne abbiamo esperienza diretta, per nostra fortuna. Nel migliore dei casi è oggetto di dibattiti da salotto come avviene in questi giorni in tutti i talk show, al bar o fra gruppi di amici. L’odore acre della polvere da sparo, gli incendi, gli squarci inferti alle abitazioni, le ferite mutilanti dei corpi, lo strazio delle carni, sono tutte cose che non sperimentiamo di persona.