Indignazione, lacrime, dolore, paura sono i sentimenti naturali e più diffusi, immagino, in queste ore, dopo gli ultimi eventi in Siria e ad Amsterdam.

Mi danno la nausea le dichiarazioni di condanna dei vari potenti del mondo per la strage di civili, bambini compresi, in Siria, a causa dell’uso di gas nocivi.

C’è un filo rosso; anzi, nero, che collega fatti apparentemente  lontani tra loro, non solo geograficamente, ma anche per la gravità che li connota.

Quando le parole non dicono più quanto dovrebbero significare, ecco che allora se ne stravolge il senso. Dopo la tragedia di Gugnano, frazione di Casaletto Lodigiano, nella quale è rimasto ucciso un uomo che si era introdotto in un bar, con altri complici per compiere un furto, tornano a farsi sentire quanti, con forza, vorrebbero introdurre per legge il diritto alla difesa.

La vicenda di Dj Fabo, come era da supporre, ha sollevato infiniti e contrastanti pareri ed è facile ritenere che terrà banco ancora per molto tempo, dal momento che tocca temi di grande rilevanza, sui quali penso sia molto difficile (forse impossibile?) trovare accordo unanime.

Quale altra definizione si può dare se non questa? I vari signori del no, che usano del potere acquisito, il più delle volte utilizzando il nome di dio, un dio piccolo abietto, meschino, fatto a loro misura, naturalmente non li definiscono con il termine usato.

Diciamo subito, in premessa, onde evitare equivoci, che quando ti accade di subire un furto o uno scippo non è per niente piacevole. Neanche subire una qualche forma di violenza.

Ci siamo giustamente indignati per i muri e i reticolati di filo spinato che sono fioriti un po’ ovunque in Europa, all’insegna del “fuori di qui!”, rivolto ai migranti, ai rifugiati, ai richiedenti asilo che premevano e premono lungo i vari confini.

Per tutti era semplicemente l’Arturo. Bastava questo a identificarlo, senza altro titolo o aggettivo. Uno dei primi a frequentare il neonato Punto d’Incontro.

Qualcuno potrebbe obiettare, giustamente, che è molto di più (e forse anche molto meno) la vita, di uno smartphone.