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Ultima modifica Lunedì 10 Febbraio 2020 06:51
10 feb 2020
LA GENTE SUBITO LO RICONOBBE
Scritto da Piergiorgio |
Letto 1511 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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La gente subito lo riconobbe (Mc 6,53-56)

A quale genere di conoscenza allude l’evangelista affermando che appena sbarcato nei pressi di Genesaret, Gesù è subito riconosciuto? Forse a una conoscenza di tipo superficiale e interessato?

Oppure una conoscenza che implica una adesione alla sua persona, al suo messaggio? Certo è che la gente che gli si accalca attorno è gente in cerca di guarigione, di liberazione da ogni male e Gesù non teme di lasciarsi quasi catturare dai loro bisogni che sono molteplici. E noi, che conoscenza abbiamo di lui? Ricorriamo a lui principalmente per i nostri bisogni di carattere vario, quasi ci rivolgessimo a un “risolvitutto”, o siamo piuttosto interessati a una conoscenza più profonda, di tipo esistenziale? Se ricorriamo a Gesù per essere guariti da qualche male fisico o di altro genere, certo non facciamo nulla di male, ma si ci accontentassimo di questo e ci servissimo di lui per averne qualche beneficio, saremmo da compatire. Vorrebbe dire che la nostra fede è di tipo utilitaristico e che non ci impegna minimamente nella sequela, nel fare nostro lo stile di vita di Gesù, vita rivolta principalmente a fare la volontà del Padre come ha fatto lui, preoccupandoci del bene e della vita degli altri. Essere discepoli del Signore non significa appropriarci del suo nome a mo’ di talismano ricorrendo al suo aiuto, alla sua intercessione nei momenti difficili della vita, raccomandandoci a lui perché ce ne liberi. L’amore per il Signore, così come per ogni essere umano, o è gratuito o non è vero amore, e nel caso del Signore, amarlo non è che una debole risposta a quello che lui profonde continuamente in noi. Fargli cioè spazio, crescere nell’accoglienza del suo amore per imparare a somigliargli.

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