Lc 17,26-37
Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: 27 mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
28 Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29 ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. 30 Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si manifesterà. 31 In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. 32 Ricordatevi della moglie di Lot. 33 Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. 34 Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l'uno verrà portato via e l'altro lasciato; 35 due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà portata via e l'altra lasciata". [ 36 ] 37 Allora gli chiesero: "Dove, Signore?". Ed egli disse loro: "Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi".
La pericope evangelica odierna si riferisce alla manifestazione della autentica messianicità di Gesù che avverrà con la sua morte infamante e che porrà chi lo conosce dinanzi alla necessità di decidersi da quale parte stare: se dalla parte dei valori del Regno che lui è venuto ad inaugurare oppure a persistere in quelli che porteranno inevitabilmente alla rovina come avverrà con la distruzione di Gerusalemme. È una ammonizione che vale anche per noi oggi. Avvertimento che non è minaccia da parte di un Dio sadico che ci vuole impaurire come farebbe un qualsiasi dittatore per tenerci sottomessi, quanto piuttosto un volerci aprire gli occhi dicendoci, come fa un genitore con un figlio piccolo: guarda che se fai così, ti fai male. La situazione attuale di grave difficoltà dovuta alla pandemia, se vogliamo è uno dei tanti segnali che la vita ci sta dando a dimostrazione che il modello economico, finanziario, sociale sul quale su è retto il mondo fino ad ora, non è in linea con quei valori umani di cui trasuda il Vangelo e che colpevolmente, anche noi cristiani, non abbiamo contribuito a far lievitare dentro il mondo. Anche oggi, anche in questi giorni, ci sono molte persone che mangiano, bevono, prendono moglie e marito (tutte cose buone in sé) ma senza curarsi di chi gli vive a fianco e versa in difficoltà. Pare che a costoro l’attuala situazione, così come la precedente della primavera scorsa, non abbia insegnato e non stia insegnando niente. Noi da che parte stiamo? Tra coloro che pensano a godersi l’attimo fuggente o tra coloro che non cercano ossessivamente di salvare la propria vita, facendosi dono per gli altri come possono e come sanno fare?