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Ultima modifica Martedì 03 Novembre 2020 05:40
03 nov 2020
IL BANCHETTO DEL REGNO
Scritto da Piergiorgio |
Letto 1522 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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Lc 14,15-24

15 Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: "Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!". 16 Gli rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17 All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, è pronto".

18 Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi". 19 Un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi". 20 Un altro disse: "Mi sono appena sposato e perciò non posso venire". 21 Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: "Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi". 22 Il servo disse: "Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto". 23 Il padrone allora disse al servo: "Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. 24 Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena"".

Qualcuno ha detto che un cristiano triste è un triste cristiano, eppure sono tanti i cristiani che sfoggiano una faccia da funerale e che vedendoli non sono certo un invito per altri ad entrare a far parte del loro numero. Non così Gesù che non trova di meglio che paragonare il regno di Dio ad un banchetto. Forse ai nostri giorni, per noi che siamo sazi fino alla nausea, neppure l’idea di banchetto risulta più tanto attraente, ma per chi sa cosa è la fame, la mancanza di cibo sufficiente è tutt’altra cosa. Comunque sia, il banchetto, oltre che sinonimo di abbondanza di cibo, è sinonimo di gioia, di festa di amicizia e compagnia, ed è bello sapere che al banchetto del Regno, che è già iniziato e che noi siamo chiamati ad espandere operando sotto la guida dello Spirito, siano invitati tutti: storpi, ciechi, zoppi. Se l’invito è per tutti, a noi non è lecito escludere nessuno dal nostro orizzonte d’intervento, dal nostro amore, dal nostro interessamento, dalla nostra solidarietà. Chi lo fa, per quanto si dichiari credente e mostri esteriormente tutte le insegne possibili a sua testimonianza, di fatto fa parte di quanti declinano l’invito con le scuse più disparate.

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