Le testate nucleari esistenti nel mondo sono poco più di 12.000, secondo l'Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo.
A detenerne la maggior parte, circa l'87%, vale a dire 10.636, sono Stati Uniti e Russia. Il rimanente è suddiviso tra Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Per quanto se ne sa, ne basterebbero una cinquantina per distruggere l'intera umanità; allora sorge spontanea la domanda: a che pro un simile arsenale nucleare? Si dice, da parte dei grandi e dei potenti di questa terra, che il loro possesso sia giustificato per motivi di deterrenza, vale a dire per incutere timore negli avversari. Ma se ciascuno dei detentori di armi nucleari è in grado di causare danni irreparabili, non solo ai presunti nemici, ma anche a se stesso, nella malaugurata ipotesi che si ricorresse all'uso di tali ordigni, che senso ha il possederne? Già questo ci dice quanto i cosiddetti grandi siano in realtà dei bambini capricciosi mai davvero cresciuti. La cosa tragica è che, o per convinzione o per obbligo, i popoli si affidano a costoro per governare. Le guerre in atto, dalle più note e conosciute, quali quella di Russia contro l'Ucraina, di Israele contro i palestinesi, come delle tante altre delle quali si parla molto meno, mostrano in tutta evidenza che anche le armi per così dire convenzionali sono in grado di produrre atrocità e distruzioni incredibili. Tutto avviene per interesse di carattere politico, ideologico, ma soprattutto economico. Sì, purtroppo la guerra è un moltiplicatore di ricchezza eccezionale per certi gruppi di potere. Se non fosse così, le guerre non ci sarebbero oppure sarebbero limitate a scontri di limitata intensità tra gruppi e individui per ragioni meno opache e inconoscibili nelle loro reali dinamiche. In ogni guerra, accanto alle vittime, costituite per la maggior parte da donne, bambini e anziani, viene sempre sfregiata la verità; anzi, la menzogna e la propaganda sono abilmente sfruttate con tutti i mezzi a disposizione e il concorso attivo di menti eccellenti che servono gli interessi degli stessi gruppi di potere che arricchiscono con la produzione, il commercio e l'uso delle armi: le vittime sono solo pedine sacrificabili, effetti collaterali senza importanza, mentre le distruzioni di città, paesaggi e ambienti sono fonte di ulteriore arricchimento attraverso la ricostruzione. Siamo davvero in mano a dei matti da cui urge liberarsi se vogliamo una vita buona per tutti.
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