In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
In due semplici versetti è racchiuso un mondo intero! Se noi tutti riuscissimo a comprendere le parole di oggi del Maestro, comprenderemmo ciò che ci è richiesto per vivere in pienezza i nostri giorni, liberi da angosce, sensi di colpa, timori ingiustificati. Comprenderemmo la dolcezza del giogo e la leggerezza del peso richiestoci per essere fratelli del Signore e figli del Padre. Cambierebbe il volto di Dio dentro di noi e saremmo in grado di rivelarne le fattezze anche agli altri. Un Dio che ha cura di ciascuno di noi; un Dio per il quale ciascuno è importante come fosse l’unica persona esistente sulla terra; un Dio che ci vuole felici semplicemente perché ci ama di un amore folle senza misura. Questo è quanto ci ha rivelato Gesù con la sua parola e la sua intera vita, ed è il motivo, la ragione per la quale può invitare quanti sono stanchi e oppressi ad accostarsi a lui per averne ristoro. A noi è richiesto di non impedire agli stanchi, sfiduciati e oppressi di accostarsi al Signore Gesù, dando di lui contro testimonianza attraverso il nostro agire, ma piuttosto farci sue mani, suoi occhi, suo cuore, sua presenza volta a consolare, guarire, rimettere in piedi e liberare da ogni schiavitù e oppressione.








