Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Leggendo la genealogia di Gesù, come riportata da Matteo, diversa da quella di Luca, probabilmente a molti risulterà ostica tutta quell' elencazione di nomi che, salvo forse qualcuno, non dicono niente . Da qui la tentazione di passare oltre ritenendo poco significativo fermarsi a riflettere su questa introduzione al Vangelo. È un errore dal quale guardarsi perché nasconde un pericolo reale: quello di ritenere di sapere chi è Dio e come agisce; di pensarlo confinato in un cielo lontano con le sembianze che a noi è gradito attribuirgli. Invece il Dio che Gesù è venuto a narrarci è un Dio, e la vicenda terrena di Gesù è lì a dimostrarlo, con le mani in pasta, per così dire, con il mondo, con noi esseri umani, con la nostra storia. Volendosi manifestare a noi avrebbe potuto farlo in un' infinità di modi; invece ha scelto quella più alla nostra portata e, forse per questo, così difficile per noi da accettare . È entrato nella nostra storia attraverso un popolo concreto e attraverso generazioni di persone non sempre irreprensibili, tutt'altro, perché l'ha voluta assumere. E l'ha assunta tutta intera, nelle sue luci e nelle sue ombre. Anche noi, al pari di Gesù, siamo frutto di generazioni che ci hanno trasmesso , perfino geneticamente, vizi e virtù, con la differenza che Gesù, in tutto uguale a noi, è senza peccato, noi invece dobbiamo fuoriuscire dall'ombra che ci contrassegna per giungere alla pienezza umana che siamo chiamati a conseguire. Sappiamo però che in Gesù, che al pari di noi ha sperimentato fatiche, dolori, gioie e tentazioni, possiamo, confidando in lui e tenendo lo sguardo fisso su di lui, conseguire la nostra salvezza.