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Ultima modifica Venerdì 26 Giugno 2020 05:14
26 giu 2020
TESE LA MANO E LO TOCCÒ
Scritto da Piergiorgio |
Letto 5098 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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Mt 8,1-4

81 Scese dal monte e molta folla lo seguì. 2 Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: "Signore, se vuoi, puoi purificarmi".

3 Tese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio: sii purificato!". E subito la sua lebbra fu guarita. 4 Poi Gesù gli disse: "Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro".

Non c’era bisogno che toccasse il lebbroso per purificarlo. Altre volte aveva operato risanamenti con una semplice parola, il Signore, ma è proprio questo suo gesto, che indica vicinanza, premura, affetto ciò che mi colpisce maggiormente. È quanto in tanti modi diversi hanno fatto coloro che durante i giorni tragici del picco di pandemia hanno soccorso i colpiti dal virus. Non era forse lo stesso Signore che si faceva vicino tramite loro agli ammalati? E non importa che a farlo fossero credenti o non credenti, perché Dio si manifesta attraverso i gesti concreti di carità, a prescindere da chi li compie. Si può fare del bene anche a distanza, attraverso il sostengo finanziario, ad esempio, a chi opera sul campo ed è cosa lodevole, ma nemmeno la somma più ingente avrà mai il sapore e la fragranza di un gesto, per quanto umile e nascosto, di una carezza, di una parola, di un abbraccio donato in presenza. Lo sappiamo perché tutti in qualche circostanza lo abbiamo sperimentato. Ecco che allora tra i tanti insegnamenti possibili, questo del farsi prossimo abbracciando chi si trova nel bisogno, credo sia uno di quelli da segnarsi come privilegiato.

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