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12 giu 2020
FU DETTO… MA IO VI DICO
Scritto da Piergiorgio |
Letto 1751 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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Mt 5,27-32)

27 Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28 Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

29 Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30 E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

31 Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio". 32 Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

Prendendo a spunto quanto detto nel vangelo di oggi, sono corsi fiumi d’inchiostro, nel corso del tempo, specialmente attorno al tema del divorzio. Non è questa la sede per una riflessione sull’argomento. Ciò che a me preme sottolineare è che Gesù non ha inteso introdurre una norma più severa di quella già esistente, quanto piuttosto invitare ciascuno di noi a saper valutare, e quindi scegliere, non in base al capriccio del momento, bensì mossi da autentico amore per il vero e per il bene. Per tante persone è così facile giudicare della condotta di altri partendo da una propria presunta giustizia, quando invece magari il cuore è pieno di insani propositi e desideri. L’invito a saper perfino privarsi di un occhio o di una mano piuttosto che perdere tutto se stessi, sta a significare la serietà con la quale siamo chiamati a costruire la nostra vita e la serietà  con la quale siamo chiamati, in ogni circostanza, a fare le nostre scelte. Camminando si può pure inciampare, ma c’è grande differenza tra inciampo e volontà di cadere o superficialità nelle scelte da compiere, tuttavia sono anche del parere che non c’è nessun peccato che non possa essere perdonato, nemmeno quello di divorzio, e che la chiesa, circa l’accoglienza di divorziati risposati sia ancora fin troppo pavida nel mostrarsi con quell’atteggiamento di misericordia che pure in passato – è testimoniato – ha saputo dimostrare, opponendosi ai rigoristi dell’epoca, per i quali, come per quelli odierni, non c’era nessuna disponibilità in tal senso.

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