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11 giu 2020
NON PROCURATEVI ORO NÉ ARGENTO
Scritto da Piergiorgio |
Letto 5131 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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Mt 10,7-13)

7 Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8 Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9 Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, 10 né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.

Il vangelo non può essere predicato né tantomeno testimoniato ricorrendo ai mezzi dei quali si serve chi vuole dominare sulle persone: ricchezze, successo, oro argento e denaro. Così come sarebbe una contraddizione in termini volerlo fare attraverso l’esibizione di segni che denotano attaccamento alle cose, ai beni posseduti, agli apparati  di qualsiasi genere trasformati in fini anziché in mezzi. La parola del Signore a questo riguardo è tagliente ed è stata avvertita così da quanti, in ogni epoca storica, si è lasciato guidare da questa e non da altre preoccupazioni, convinto che ciò che si è ricevuto in dono dalla vita e da Dio debba essere donato con la stessa gratuità con la quale lo si è ricevuto. Purtroppo sia in passato che al presente ci sono persone che si definiscono cristiane ma che non esitano e non hanno alcun problema a cercare di coniugare la sacca povera del viaggiatore con il forziere del ricco, gaudente e potente, persuasi che fidarsi di Dio va bene, ma fino a un certo punto. Questo avviene perché quello che amano raffigurarsi come Dio non ha per loro le sembianze del Padre rivelato da Gesù ma il volto di qualche divinità dell’Olimpo, valido ad attestare il loro personale convincimento e interesse di esseri privilegiati, superiori agli altri.

Donaci Signore un cuore capace di fidarci di te, liberaci da tutto ciò che ci può essere di intralcio nel testimoniarti quale amante della felicità e del bene di ogni fratello o sorella, così da poterli incontrare a mani nude, privi di orpelli e di contrassegni che inducano distanza, indifferenza, indisponibilità lasciarci trafiggere dalle trafitture dell’altro

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