44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Solo comprendendo quanto grande, unico e impareggiabile sia entrare a far parte del regno può spingere a scelte tanto radicali quali quelle narrate in queste similitudini poste alla nostra riflessione oggi. Intanto si presuppone che chi desidera farne parte sia in ricerca. In ricerca di che cosa? In ricerca del senso più vero della vita. Chi non si pone tale interrogativo bene difficilmente potrà sperimentare la libertà, l’ebbrezza derivante dal camminare con il cuore aperto al futuro. È vero che si può incappare, per così dire, quasi incidentalmente, come il contadino, nel tesoro nascosto, ma poi è richiesto il coraggio di osare: vendere ciò che si possiede per poterne venire in possesso. Allo stesso modo pure al mercante è richiesto arrischiare la vendita di tutto ciò che possiede per entrare in possesso della perla di grande valore. E se questa si rivelasse falsa? E il tesoro non fosse davvero il tesoro sperato? Fuor di metafora: solo scegliendo di entrare a far parte del regno di Dio abbiamo la possibilità di sperimentare se davvero ne vale la pena. Per regno si intende accogliere di avere come unico signore il Padre di Gesù e porre in lui tutta la nostra confidenza, accettando di seguire le orme del Nazareno. Chi cerca facili rassicurazioni e una vita comoda senza fatiche, ostacoli, oscurità, meglio che faccia altre scelte.