10 1 Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì.
5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: "Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino.
L’invio dei dodici non poteva che essere limitato a quanti già si presumeva conoscessero le promesse di Dio al popolo d’Israele. Il messaggio di Gesù è per tutti, ma lui stesso si è rivolto inizialmente a chi gli stava più vicino, sia geograficamente che religiosamente. Il suo messaggio si espanderà per cerchi concentrici fino a toccare i confini del mondo allora conosciuto. A me pare ci sia una logica in tutto questo; logica di progressività che dovrebbe valere, credo, anche per noi oggi. Come potemmo essere “missionariamente” credibili verso i “lontani” se non impariamo ad esserlo nei confronti di quanti ci sono più vicini? Potrebbe odorare di fuga dalla realtà volersi proporre come inviati andando lontano in paesi sconosciuti mentre in casa nostra mostriamo di non saper scacciare nessun spirito impuro o guarire da una sola infermità e malattia.
Signore Gesù, insegnaci a saperci rivolgere alle pecore perdute del “nostro Israele” con lo stile di libertà, di mansuetudine, di compassione che hai mostrato tu nei rapporti con tutte le persone che incontravi sul tuo cammino. Impareremo così, alla tua scuola, ad essere terapeuti e samaritani compassionevoli verso chiunque versa nel bisogno.