14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro". [ 16]
17Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. 18E disse loro: "Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può renderlo impuro, 19perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?". Così rendeva puri tutti gli alimenti. 20E diceva: "Ciò che esce dall'uomo è quello che rende impuro l'uomo. 21Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo".
Quanto leggiamo nel vangelo odierno, a prima vista, potrebbe risultarci trattare questioni lontane nel tempo e non più attuali. La questione del puro e l’impuro del cibo, delle cose o degli animali. Roba da superstiziosi, ignoranti, primitivi o fanatici religiosi. In realtà anche oggigiorno diamo più importanza alle forme che alla sostanza, alle cose esteriori che a quelle che nascono dalla nostra interiorità e che ci portano a comportarci da giudici dei fratelli e a compiere ogni sorta di nefandezze ma salvando le apparenze. Ecco allora che non abbiamo difficoltà alcuna a riconoscerci nei grandi principi che sanciscono i diritti umani di tutti, ma non ad operare perché siano realmente esigibili da migranti, emarginati, donne, carcerati, minoranze di vario genere e colore. Gli antichi credevano che determinati alimenti potessero rendere impuro l’uomo allontanandolo da Dio. L’uomo moderno ritiene di essere civile, e se credente in comunione con Dio, solo perché le leggi del suo paese o le norme stabilite a livello internazionale affermano l’umana fratellanza e la parità dei diritti. Dove sta la differenza? È il cuore a fare la differenza; vale a dire ciò che decidiamo o non decidiamo di fare perché si affermi la fraternità e la parità tra le persone nel mondo.