Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.
Giuseppe è l’uomo del silenzio. Il vangelo non ricorda nemmeno una sua parola, quindi uomo che ha parlato più con i fati e le azioni che con discorsi. Sappiamo che il sogno è quella attività psichica che si svolge durante il sonno, durante la quale possiamo provare emozioni, vedere immagini, avvenimenti, luoghi e persone che possiamo percepire come reali. Nell’antichità il sogno era considerato il mezzo della rivelazione del divino. Lo testimonia ripetutamente anche la Bibbia. Questo tipo di manifestazione è meno testimoniata, anche se non del tutto assente nel Nuovo Testamento, come per il brano oggi posto alla nostra attenzione. Possiamo, io credo, interpretarlo il sogno di Giuseppe, anche frutto di una assidua meditazione, riflessione riguardo a quanto stava vivendo e la difficoltà di comprendere quanto gli era richiesto da Dio. Quindi una ricerca del volere di Dio di fronte a una maternità della promessa sposa del tutto inattesa. Senza escludere in linea di principio una illuminazione particolare capace di trarlo dai suoi dubbi e dalle sue perplessità, possiamo pure escludere svolazzi notturni di angeli che ce lo renderebbero un po’ meno umano e feriale di quanto non siamo noi. Io credo che anche Giuseppe, giovane uomo di Nazareth abbia colto la volontà di Dio attraverso la preghiera, il confronto con qualche persona, in primis Maria, e poi affidandosi a quel Dio per il quale nulla è impossibile.