Sarà perché anche quando compie miracoli lo fa con discrezione, oppure perché opera umilmente, senza suonare la gran cassa, ma è proprio vero che il bene non fa rumore.
E forse questo suo apparente silenzio è ciò che induce molti a ritenere che non esista, che tutto stia andando a rotoli, che non ci siano ragioni per sperare. Il male, ciò che è ingiusto, deprecabile, insopportabile per la coscienza di chi semplicemente voglia dirsi minimamente umano, sembrerebbe prevalere ovunque nel mondo; ad ogni latitudine. E certo non sarò io a negare che tutto questo abbia una sua vergognosa rilevanza o che si debba nascondere, fingendo non esista. Tuttavia sono anche del parere che se la vita nonostante tutto continua, se il mondo regge e pure impercettibilmente avvengano dei progressi in umanità, questo sia dovuto al bene ovunque seminato; sovente con dolore, con fatica, senza ricompense apparanti. Sono tantissime le persone nel mondo che, a partire da motivazioni diverse, operano mosse semplicemente dal desiderio di donare se stesse, essere di aiuto ad altri e che credono che fare il bene sia, non solo necessario, ma anche più conveniente e nell’interesse di tutti. Questo avviene in ogni ambito della vita umana: in famiglia, nella scuola, sul lavoro, nella politica, nella sanità, nel mondo del volontariato. Come tutti noi anche le persone, dalle più grandi alle più piccole, che fanno del dono di se stesse la ragione della loro vita, non sono degli eroi, dei giusti a tutto tondo, degli esseri perfetti, senza sbavature. No, sono un misto di bene e di male perché questa è la condizione umana che ci accomuna. Solo che lottano anche contro se stesse, con tenerezza però, perché prevalgano sempre le mozioni spirituali migliori. Non sempre riuscendoci, ma sempre vigili perché siano queste a prevalere. Parafrasando quanto affermava santa Teresa di Lisieux – basta uno spillo raccolto per terra con amore per salvare un’anima – a me pare che basti davvero poco, il più delle volte, per essere e comportarsi da persone umane e rendere più umano l’ambiente nel quale si vive. Basta anche soltanto un sorriso offerto ad un estraneo lungo strada per dipingere con i colori dell’arcobaleno una giornata nata all’insegna del malumore. Se ci impegnassimo maggiormente, tutti quanti, perché chi ci incontra possa dire di essere contento di essere al mondo, imprimeremmo alla vita un ribaltamento di prospettiva.