Eh, già, non basta volere la pace, la si deve anche perseguire; ovvero adoperarsi attivamente per conseguirla. E questo è compito di tutti: istituzioni, stati, gruppi e singoli.
Troppo spesso ci accontentiamo di desiderarla e magari immaginare la pace come assenza di conflitti, anziché come modalità nuova e nonviolenta di affrontarli. La pace tante volte auspicata è un processo nel quale siamo tutti coinvolti. Dipende da noi volerla realmente impegnandoci giorno dopo giorno a trasformare una cultura che al contrario si regge sulla convinzione che in realtà la violenza, il sopruso, la sopraffazione siano strumenti più incisivi per risolvere disaccordi, divergenze, contese. Quando l’umanità intera arriverà a ritenere la violenza e la guerra, quali strumenti di composizione dei conflitti, qualche cosa di perverso, da ripudiare in modo risoluto, allora si sarà davvero incamminata verso orizzonti di pace. È pertanto da accogliere con viva soddisfazione, come passo verso l’acquisizione di un nuovo modo di pensare, che il Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite abbia adottato a Ginevra il testo della Dichiarazione sul diritto alla pace! (Il Trentino è stato tra i protagonisti del percorso). È la prima volta che in una dichiarazione delle Nazioni Unite si parla di diritto alla pace. È un grande passo che però andrà riempito di contenuti e di azioni conseguenti. Per ora vale la pena segnalare questo traguardo e diffondere il lavoro fatto. Il testo è stato approvato il 24 giungo 2016, dopo sei anni di lavoro, dal Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, riunito a Ginevra per la 32° sessione, con 34 voti a favore, 9 contrari e 4 astenuti. Ora sarà trasmesso all'Assemblea Generale per la definitiva approvazione.
Di seguito il testo del dispositivo della Dichiarazione:
Articolo 1
Ognuno ha il diritto di godere la pace in modo che tutti i diritti umani sono promossi e protetti e Io sviluppo è pienamente realizzato.
Articolo 2
Gli stati devono rispettare, implementare e promuovere l'eguaglianza e la non discriminazione, la giustizia e lo stato di diritto e garantire la libertà dalla paura e dal bisogno quali misure per costruire la pace dentro e fra le società.
Articolo 3
Gli Stati, le Nazioni Unite e le agenzie specializzate, in particolare l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura devono assumere appropriate misure sostenibili per implementare la presente Dichiarazione. Le organizzazioni internazionali, regionali, nazionali e locali e la società civile sono incoraggiate a prestare supporto e assistenza nell'implementazione della presente Dichiarazione.
Articolo 4
Saranno promosse le istituzioni internazionali e nazionali di educazione per la pace al fine di rafforzare fra tutti gli esseri umani lo spirito di tolleranza, dialogo, cooperazione e solidarietà. Per questo scopo, l’Università per la Pace deve contribuire al grande compito universale di educare per la pace impegnandosi nell'insegnamento, nella ricerca, nella formazione postuniversitaria e nella disseminazione della conoscenza.
Siamo tutti avvertiti: qualora l’Assemblea Generale approvasse il testo del dispositivo di questa Dichiarazione dobbiamo sapere che si tratterà solamente di una semina. I frutti ci saranno nella misura con la quale sapremo impegnare tutte le nostre forze, le nostre risorse morali, culturali e materiali necessarie perché dai principi solennemente sanciti si passi all’esercizio dei medesimi in ogni ambito e luogo di questo nostri pianeta.