È stata un sorpresa; grande, come per molti altri, l’elezione a Vescovo di Roma, come lui stesso l’ha definita, di Bergoglio. Confesso che stavo seguendo un po’ distrattamente la cronaca in diretta TV, dell’esito della fumata bianca. Pur non disperando nella possibilità di un esito nel segno del cambiamento, la brevità del conclave e il fatto che tra i così detti “papabili”, i più gettonati indicassero un risultato diverso, non mi sollecitava grande curiosità, immaginando una conclusione scontata.
Quando, dopo l’ Habemus Papam, ho udito il nome, a me del tutto sconosciuto del cardinale Jorge Mario Bergoglio, allora ho tesò l’orecchio e appena ho udito il nome che si era dato, mi sono detto: bene, questa volta lo Spirito ha soffiato davvero forte. Quello che è seguito poi, non è stata che una piacevolissima conferma di quanto pensato prima. Il modo semplice di rivolgersi alla gente, augurando buona sera. Il presentarsi come vescovo di Roma e il ricordare che la Chiesa di Roma è quella che presiede nella carità a tutte le chiese. L’invito a iniziare il cammino assieme: vescovo e popolo. La benedizione da parte dei fedeli invocata sopra di lui, prima di impartire la sua e l’invito a pregare assieme con le preghiere da tutti più conosciute. Tute queste cose ci dicono che siamo di fronte a un cambiamento di rotta che fa ben sperare. I commenti a fresco sono tantissimi e tutti, a quanto ho potuto vedere, nel segno della speranza. È quanto attendiamo tutti coloro che hanno a cuore il Vangelo (e non solo); il ritorno al messaggio originale e l’avvento del Regno di Dio. Certamente non dobbiamo caricare sulle spalle del papa Francesco tutte le nostre attese pensando che tutto dipenda da lui. Anche noi dobbiamo continuare a fare la nostra parte, pregando e sostenendolo in quelle riforme, attese da tempo, ormai non più rinviabili, che è chiamato a promuovere. Il nome che si è scelto, è un nome impegnativo, perché di Francesco d’Assisi tutto si potrà dire, ma non certo che non abbia scelto di vivere il vangelo “sine glossa”, come amava ripetere e in modo radicale. Naturalmente da quando visse Francesco d’Assisi sono passati secoli e a noi non è richiesto di scimmiottare quanto faceva lui; semmai di vivere ad ogni livello, operando con il medesimo spirito. Buon cammino, papa Francesco!