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04 ott 2023
Venite a me Mt 11,25-30
Scritto da Piergiorgio |
Letto 176 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Nel cuore del Padre, come nel cuore di Cristo Gesù c’è un posto speciale per poveri, piccoli, peccatori e oppressi perché nel suo amore materno non può non avere un occhio di riguardo per chi ha maggiore bisogno di aiuto, sostengo, accoglienza, amore misericordioso. Quanti nel mondo non hanno chi li protegga hanno uno sguardo più acuto di altri, in grado di poter cogliere  il senso più autentico e vero di ciò che significa prendere sopra di loro il giogo del Signore, che, per l’appunto, da loro non è avvertito come pesante, in quanto non è altro che l’amore incondizionato del Padre che in tutti noi vuole potersi manifestare. Chi è più carente d’amore perché nessuno gliene riserva, più facilmente di altri sa cogliere anche le manifestazioni più piccole di amore offerto loro e riconoscerlo come manifestazione di quello di Dio che non ha mani, non ha piedi, non ha corpo se non il nostro per potersi manifestare. Il vero ristoro per le nostre vite ci viene dall’amore accolto e donato. Francesco d’Assisi che oggi festeggiamo ne è un esempio luminosissimo.

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