Mt 8,28-34
28 Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. 29 Ed ecco, si misero a gridare: "Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?".
30 A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci al pascolo; 31 e i demòni lo scongiuravano dicendo: "Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci". 32 Egli disse loro: "Andate!". Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
33 I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. 34 Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Il Dio di Gesù è un Dio mite e misericordioso, ma non imbelle come piacerebbe forse a tanti. Porta scompiglio quando si manifesta come liberatore, perché la libertà ha un prezzo. Anche la schiavitù ha un prezzo, solo che a differenza della libertà illude, chi è assoggettato, di essere libero. Di questi nostri tempi le potenze demoniache le possiamo vedere nitidamente all’opera in quei centri di potere che usano di tutti i mezzi per contrastare papa Francesco che ha il solo torto di essere fedele al Vangelo e di non stancarsi di richiamare alla pratica di un fede che sia credibile e trasformatrice. Come ha scritto qualche tempo fa Sergio Paronetto su Adista, “È bene rendersi conto che i gruppi o movimenti anti-Francesco non sono schegge di un tradizionalismo nostalgico, né espressioni di folklore ideologico, né realtà transitorie. Sono pezzi del grande gioco politico mondiale che usa molti strumenti, comprese le religioni, contro la giustizia, la pace, la libertà e l’universalismo cristiano dei diritti”. Vale anche per costoro l’invito dei Garderani rivolto a Gesù di allontanarsi dal loro territorio; di più, vorrebbero, come scrive ancora Paronetto, “bloccare il papa, sbarazzarsi di lui, screditarlo e, in prospettiva, operare perché non venga eletto un Francesco II” Costoro vorrebbero un papa “super partes”, inteso come uno che non si impicci di temi quali le ingiustizie sociali, la povertà, il riarmo, le guerre, il fenomeno delle migrazioni, l’ospitalità dei profughi, il rapporto con i movimenti popolari, l’ecologia ecc.. Temono fortemente di veder precipitare i porci che possiedono, ricchezze, potere, privilegi, giù dalla rupe e le persone schiavizzate da questi loro mezzi di poteri, rinascere a libertà.