Chi crede nel figlio ha la vita eterna (Gv 3,31-36)
Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 32 Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza.
33 Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. 34 Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. 35 Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 36 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.
Chi viene dal cielo, da non intendersi come lo spazio aereo che vediamo sopra di noi, attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza, è scritto nel vangelo di oggi. Che strana cosa siamo noi uomini. Siamo disposti a credere alle cose più inverosimili – basta osservare quanti consultano oroscopi e maghi, per fare un esempio tra i tanti – ma non siamo altrettanto disponibili a credere al Dio che ci ha raccontato e testimoniato Gesù. Perché? Perché è un Dio fuori dagli schemi che ci siamo costruiti su di lui; un Dio capovolto, per usare il titolo di un libro di don Bruno Maggioni e Ezio Prato. Un Dio che ci “costringe” a fare i conti con la nostra vera e profonda umanità, senza sconti, assumendola e vivendo per crescere in essa secondo il progetto di bene e di felicità che lui vuole per noi. Tante volte preferiamo seguire le nostre scorciatoie o le farlocche imitazioni di quello stupendo suo progetto, di quella sua affascinante chiamata alla pienezza di vita che ci è proposta e donata. Chi crede nel Figlio, infatti, e credere ricordo significa vivere secondo lo spirito di Gesù e del suo vangelo, ha la vita eterna. Ce l’ha già ora. Non è meraviglioso? Cosa aspettiamo a lasciarci coinvolgere in questa stupenda avventura?