42 Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?". 43 E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. 44 Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.

45 Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: "Perché non lo avete condotto qui?". 46 Risposero le guardie: "Mai un uomo ha parlato così!". 47 Ma i farisei replicarono loro: "Vi siete lasciati ingannare anche voi? 48 Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? 49 Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!". 50 Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: 51 "La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?". 52 Gli risposero: "Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!". 53 E ciascuno tornò a casa sua.

La gente discute e ha pareri contrastanti riguardo a Gesù, dopo averlo sentito parlare. C’è chi afferma che è un profeta; chi il Cristo (il Messia) e altri che mettono in dubbio che un profeta e tanto meno il Cristo possa venire dalla Galilea, un territorio considerato marginale e i cui abitanti sono ritenuti poco ortodossi a giudizio dei pii della Giudea. Perfino le guardie mandate per arrestarlo e portarlo davanti ai capi religiosi se ne tornano a mani vuote, ma quel che è peggio si permettono di spiegare che non lo hanno fatto perché mai un uomo ha parlato come lui. Questo è troppo per il potere di allora e anche per quello di oggi. I soldati si sono lasciati persuadere da ciò che hanno visto e udito, dimostrando di avere una coscienza e un testa pensante, cosa assolutamente intollerabile per chi domina e, usando del proprio potere, pretende assoluta obbedienza. Nel rinfacciare le guardie i capi non sanno a cosa appellarsi se non alla loro stessa autorità. Infatti dichiarano: Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Che la gente pensi con la propria testa per loro è intollerabile. Non è forse così anche oggi, sia in campo politico, economico che religioso talvolta? Pensare con la propria testa significa saper valutare, ponderare e scegliere con responsabilità. Ubbidire ciecamente significa invece abdicare alla propria coscienza, alla fatica della ricerca e pure al rischio di sbagliare qualche volta, ma in definitiva precludersi la possibilità di essere uomini e donne libere di quella libertà conquistataci a caro prezzo dal Signore: libertà che significa fedeltà a lui ed al Vangelo, non a norme dettate da qualcuno e osservate solo per il timore di sbagliare, per consuetudine o per una malintesa sottomissione all’ autorità.