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27 mar 2020
CONOSCO LE MIE PECORE
Scritto da Piergiorgio |
Letto 1445 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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Conosco le mie pecore (Gv 7,1-2. 10,25-30)

7 1Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

2 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. 3 I suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va' nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi.

 

10 25 Gesù rispose loro: "Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. 26 Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28 Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo una cosa sola".

 

Quanto è consolante questo conoscerci da parte del Signore. La sua non è una conoscenza superficiale come è tante volte la nostra delle persone; ma intima profonda, vitale. Il Signore sa di che pasta siamo fatti: conosce i nostri entusiasmi, le nostre fatiche, i nostri scoraggiamenti, i timori, le paure, le speranze, le attese. Insomma possiamo stare certi che non siamo mai soli e che la sua presenza è rassicurante. Gesù aggiunge ancora che le sue pecore ascoltano la sua voce. Per farlo non è che dobbiamo fare chissà quale esercizio strano, particolare; ci basta lasciare risuonare dentro di noi le parole del suo vangelo e poi provarci a viverlo come siamo capaci. È la pratica del vangelo che ci  fa conoscere il Signore sempre più e sempre meglio e quanto davvero sia una buona notizia il suo messaggio. Esse mi seguono, continua Gesù e io do loro la vita eterna, non andranno perdute e nessuno le strapperà dalla mia mano. La vita eterna che il Signore ci assicura è qualche cosa che inizia già qui e che poi con la morte assume i caratteri di una qualità unica, che si espande senza più limiti, ecco perché i nostri defunti dobbiamo sentirli più che mai vicini. Nessuno può strapparle dalla mano del Padre, assicura Gesù, nemmeno il coronavirus che tanto ci inquieta e ci turba in questi giorni. Che la certezza di essere al sicuro nelle sue mani ci aiuti a vivere con meno ansia questi giorni e a saper continuare ad amare e servire chi ci sta accanto, nelle forme e nei modi che riteniamo migliori.

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