Share to Facebook Share to Twitter Share to Linkedin 

Articoli più letti

02-05-2009

NON RIESCO A RASSEGNARMI

Miguel, è un nome che suona dolce come un claves. E tu eri una persona...

03-05-2009

SOLTANTO BARBARIE

  Cara Delara Darabi, io non so se tu eri colpevole come ti sare...

18-05-2009

ERA SOLTANTO UN SOGNO

Il barcone veleggiava, sì fa per dire, verso le coste africa...

06-06-2009

LO SPORT PREFERITO

Ci vuole un genio per fare le vere domande- diceva Oscar Wilde- e non ...

29 lug 2017
QUELLI CHE NON FANNO NOTIZIA
Scritto da Piergiorgio |
Letto 3619 volte | Pubblicato in Il mio blog
Dimensione carattere Riduci grandezza carattere incrementa grandezza carattere
Valuta questo articolo
(0 voti)

Ora che è calato il sipario sulla vicenda del piccolo Charlie, che ha diviso il mondo, mi sento più libero di tentare qualche riflessione, a margine.

Mentre divampava la polemica tra sostenitori dell’una e dell’altra tesi mi chiedevo perché mai tanto interesse verso un singolo bambino, al quale sia chiaro andava tutto il mio affetto, e contemporaneamente tanta indifferenza, disinteresse verso migliaia di altri bambini che ovunque nel mondo stavano soffrendo tanto quanto il piccolo Charlie o forse anche di più, senza alcun conforto sostegno, vicinanza e nessuno che gridasse il loro diritto a vivere da umani. In particolare mi colpiva la notizia dei bambini siriani che sono arrivati a desiderare di morire per porre così fine alle loro sofferenze. Ma non solo, penso a quelli che stanno morendo di colera nello Yemen o di fame nel corno d’Africa e in altri paesi della zona sub sahariana. Per il piccolo Charlie si è mobilitato lo stesso Trump offrendogli la cittadinanza americana e la possibilità di tentare una nuova cura negli Stati Uniti mentre al contempo impedisce i ricongiungimenti famigliari di altri figli che ambirebbero soltanto a rivedere il volto di madri e padri dimenticati. A parole siamo tutti a favore della vita umana e della dignità delle persone. A parole. Quando scendiamo nel concreto vediamo bene che non è così. Immagino che a fare la differenza sia la difficoltà, o l’impossibilità (speriamo non la mancanza di volontà) di ridurre a uno le tante situazioni di sofferenza presenti nel mondo. Mi spiego: il piccolo Charlie aveva un volto ed era riconoscibile da milioni di persone che in qualche modo potevano identificarsi nella sua storia. Quanti cadono sotto le bombe o muoiono di fame e di malattia, proprio perché migliaia, ci appaiono quasi come dei fantasmi o degli ologrammi che ci rimanda la TV tra uno spot pubblicitario e l’altro. Ma penso ci sia anche un’altra ragione a fare la differenza e questa racconta forse il nostro cinismo. Una malattia incurabile e l’approssimarsi inevitabile della fine di una vita ci inquieta e induce smarrimento. Vorremmo non accadesse mai, l’avvertiamo come un male senza giustificazione contro il quale vorremmo essere onnipotenti, in grado di offrire risposte semplici e soluzioni. È un male senza una causa apparente che svela la nostra condizione mortale tanto inaccettabile quanto più siamo ossessivamente legati a questa esistenza biologica. Le altre morti, al contrario, hanno una spiegazione che chiama in causa le nostre scelte sbagliate che non sappiamo o non vogliamo riconoscere. Metterebbero in discussione i nostri stili di vita, le nostre bassezze, le nostre meschinità, la nostra avidità, il nostro egoismo. Allora è più facile commuoversi e arrabbiarsi per un piccolo che non si riesce a salvare che per quanti potremmo salvare, non solo da morte certa, ma anche da sofferenze ingiuste causate da noi. Che il piccolo Charlie e la sua amara storia ci aiuti a saper vedere in volto ogni bambino che soffre e ci sproni a impegnarci perché non accada più.

Contatti

Da:
Oggetto:
Nome:
Messaggio:
Please enter the following
 Help us prevent SPAM!

Accesso riservato

Copyright & Credits

I contenuti di questo sito non possono essere riprodotti, copiati, manipolati, pubblicati, trasferiti o caricati, con nessun mezzo, senza il consenso scritto dell'autore.

E' vietata l'utilizzazione, anche parziale, sia per scopi commerciali che no profit.

Chi avesse interesse ad usufruire di contenuti di questo sito è pregato di contattarmi.


Contatore visite

1871309
OggiOggi805
IeriIeri1636
Questa settimanaQuesta settimana5499
Questo meseQuesto mese2441
TuttiTutti1871309