L’avevo conosciuto casualmente in occasione del 30° di fondazione del Punto d’Incontro, Dennis Pisetta, ed oggi ho partecipato alla cerimonia del suo addio. Era circondato da uno stuolo di amiche e amici, riuniti per fare festa, come lui aveva chiesto.
Seguendo la sobria cerimonia religiosa, intramezzata da canzoni, ricordi e poesie, la mente mi è corsa al versetto del salmo 126 (125): Chi semina nelle lacrime/mieterà con giubilo. Se la vita di una persona la si può misurare dal ricordo che lascia nel cuore di quanti lo hanno conosciuto, direi che Dennis ha lasciato in tutti un ricordo indelebile. Ricordo anche struggente in qualche momento, ma pure venato dall’ironia e dalla leggerezza, caratteristiche che dovevano essere state sue caratteristiche in vita. La bara, in legno d’abete con intarsi, e con sul coperchio disegnati dei fiori, omaggio, a quanto ho potuto capire, della sua compagna, è stata poi ulteriormente arricchita da piccoli disegni da parte dei presenti, in segno di addio. È stato un viaggiatore, anche dell’anima, Dennis, oltre che in senso geografico e un musicista di talento, ma la cosa che più mi ha colpito, è stata la sottolineatura di un suo amico. “Dennis” ha detto, “non aveva un amico o degli amici particolari. Per lui lo era ogni persona”. Evidentemente non è stato un semplice modo di dire, se a tributargli l’ultimo saluto erano in tanti e tutti “unici”, come la commozione sul viso dei presenti lasciava trasparire. Ricordavo poc’anzi il versetto del salmo 126. Dennis ha sofferto molto nella sua vita a causa di una malattia rara, difficile perfino da ricordare: la sindrome di Von Hippel-Lindau. A ragione una sua amica lo ha ricordato con la storia di una perla, favola per bambini, che narra delle vicissitudini di una conchiglia dentro la quale si forma una perla preziosa. La storia si conclude così: «Tra le maglie della rete, assieme ai pesci, un pescatore vide una conchiglia. La aprì e, meraviglia, si trovò tra le mani ruvide e callose una perla bellissima, rilucente. La girò e rigirò: perfetta! I pescatori sanno che ogni perla ha una storia da raccontare e...l’accostò all’orecchio. Ascoltando, ripensò alla sua vita.
Quante tempeste aveva attraversato, quante solitudini, quanto dolore e rabbia e ribellione...
Quante lacrime si erano mescolate alle gocce del mare! Ma proprio quelle lacrime erano riuscite a compiere il miracolo anche dentro di lui. Una perla frutto del dolore, della rinuncia, della pazienza, di quel "sassolino" che ti entra dentro e non riesci più a buttar fuori; una perla capace di donare luce a chi si avvicina...
Il pescatore guardò quel miracolo racchiuso nella mano, guardò la sua luce, alzò il viso al cielo terso, e limpido sorrise!»
Anche Dennis, chiudendo gli occhi alla vita di quaggiù deve aver sorriso, se, come scrivono i giornali, ha lasciato «indicazioni precise per il “suo” funerale e così giovedì 25 giugno, alla Bookique di Trento, nel giorno del suo 44esimo compleanno, ci sarà una grande serata di musica in suo ricordo e chi vorrà potrà esaudire il suo desiderio: “Fate festa, suonate e ubriacatevi”». (Il Trentino).
È stato un onore averti conosciuto. A Dio, Dennis.