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TIMORI CONFERMATI
Scritto da Piergiorgio |
Letto 3796 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Un semplice timido raggio di sole, dentro la foschia che da tempo pervade il nostro Paese. A questo mi pare di poter paragonare la manovra economica varata dal governo Monti. Certo, modalità di presentazione e contenuti, hanno almeno la decenza di presentarsi con modalità di buona politica liberale, e già questo mi pare una conquista non lieve, rispetto al prima che sapeva tanto di saga arruffona da strapaese. E se gli obiettivi di rigore e crescita probabilmente saranno centrati, quelli di equità davvero mi appaiono molto lontani dall’essere perseguiti.
D’altra parte non nutrivo grandi attese in tal senso. Bisogna rallegrarsi che non siano stati fatti tagli lineari con conseguente ulteriore discapito dei servizi di welfare. Certamente l’aumento della tassazione diretta e indiretta (aumento prospettato dell’iva e sostanziale blocco della rivalutazione delle pensioni a partire da poco meno di mille euro) sono misure che vanno a colpire i soliti noti. Bene, a mio parere, la decisione di uniformare il sistema pensionistico – era ora e tempo che si decidesse in tal senso- inaccettabile invece l’aumento dell’età pensionabile con l’aumento indiscriminato a 42 anni contributivi. Perché se è vero che le aspettative di vita sono cresciute, credo ci sia una grande differenza aver maturato quarant’anni di lavoro facendo il manovale, il muratore, o l’operaio in fabbrica e un qualunque altro lavoro meno faticoso. E poi resta il tema di fondo; ancora una volta si è preferito far cassa pescando sulla gran massa, piuttosto che andare a incidere con più rigore e decisione su quanti godono di enormi privilegi. Le misure messe in cantiere in tal senso, trovo che siano del tutto insufficienti, timide, per non dir peggio. Onore al professor Monti che ha dichiarato – la cosa non mi commuove, ma gliene riconosco il merito e apprezzo la decisione - di voler rinunciare all’appannaggio che gli spetterebbe come primo ministro e ministro dell’economia, così come apprezzo l’impegno assunto da tutti i ministri di voler essere del tutto trasparenti e esaurienti nella loro dichiarazione dei redditi. Due decisioni che mi sarei aspettato ben prima, già in passato, da parte dei nostri governanti di centro sinistra: tanto per dare un esempio di una diversità che si radichi nei fatti e non nelle parole. Così come trovo del tutto condivisibile che una manovra economica, ma vale anche per altre decisioni, sia portata a conoscenza dei cittadini in modo chiaro e trasparente come è stato fatto nella conferenza stampa di ieri sera, anziché in maniera fumosa, parlando in politichese e tante volte in modo truffaldino, nei dibattiti televisivi, nei quali chi ci capisce qualcosa è un mago. Da questo governo, in questa situazione, probabilmente quanto è stato deciso è il massimo che ci si poteva spettare e ben venga un modo di operare in grado di farci dimenticare rapidamente l’inquilino di prima di palazzo Chigi, ma perché si raggiungano traguardi di una più autentica e vera giustizia sociale, ci vorrà ancora molto tempe e tanta strada da fare. Mi auguro che la società civile non si adagi nella rassegnazione e che le forze politiche che affermano di avere a cuore le sorti, oltre che del nostro Paese, quelle di chi sta peggio e ha dato già tanto tanto, sappiano avere un sussulto di dignità e facciano fino in fondo la loro parte; preparino un vero cambiamento, propongano e perseguano riforme in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini, prima che dei mercati e di quanti speculano attraverso la finanza.

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