Share to Facebook Share to Twitter Share to Linkedin 

Articoli più letti

02-05-2009

NON RIESCO A RASSEGNARMI

Miguel, è un nome che suona dolce come un claves. E tu eri una persona...

03-05-2009

SOLTANTO BARBARIE

  Cara Delara Darabi, io non so se tu eri colpevole come ti sare...

18-05-2009

ERA SOLTANTO UN SOGNO

Il barcone veleggiava, sì fa per dire, verso le coste africa...

06-06-2009

LO SPORT PREFERITO

Ci vuole un genio per fare le vere domande- diceva Oscar Wilde- e non ...

03 lug 2011
MALE INEVITABILE?
Scritto da Piergiorgio |
Letto 8106 volte | Pubblicato in Il mio blog
Dimensione carattere Riduci grandezza carattere incrementa grandezza carattere
Valuta questo articolo
(0 voti)
Se ne parla poco, o quantomeno sono in molti a non sapere del “male oscuro” di cui soffrono tanti reduci di guerra. Un male che divora dentro. Ora, è notizia di oggi, (agenzia Ansa), pare che in America per curare i reduci dall’Afghanistan, dopo averne tentate di vario genere, si siano affidati alle tragedie greche, incaricando una società di produzione di mettere in scena le opere del drammaturgo greco. Il contratto stipulato con la società in questione è di 3,7 milioni di dollari.
Niente da eccepire circa il fatto che si tenti di curare delle persone, che fra l’altro potrebbero, e talvolta diventano, pericolose per sé e per gli altri, proprio a causa dei traumi subiti. La questione è un’altra. Se la guerra, come è ampiamente dimostrato, produce soltanto dolore, distruzione e morte, non sarebbe il caso di deciderne la messa al bando, semplicemente? Conosco bene le obiezioni; tutte improntate, come si suole dire, a realismo politico. A una visione della realtà che irride come demagogica, velleitaria, idealista, ogni altra ipotesi di soluzione di possibili conflitti. Eppure ciò che può a prima vista apparire visionario, potrebbe, in un futuro non lontano, assumere i contorni dell’unica possibile scelta, degna di una umanità finalmente riconciliata e degna di questo nome. Sono del parere che se i popoli avessero davvero voce in capitolo attorno alla questione guerra, molte cose cambierebbero in positivo. Certo, nel mondo esistono fanatici di vario colore e di vario orientamento, per i quali uccidere rientra fra le possibili opzioni della vita, ma è altrettanto vero che la maggior parte delle persone trova che tutto questo non abbia alcun senso e che sia una vera e propria assurdità. Così come ritengo che siano maggioranza le persone che reputano la guerra un assurdo, anche se talvolta, ingannate dalla propaganda e da quanti hanno interessi, solitamente di carattere economico, o comunque di potere, finiscono con il credere che sia, in certe circostanze, un male inevitabile. Ma d’ inevitabile nella vita c’è solo quello che vogliamo lo sia. Se davvero imparassimo a sentire come nostro il dolore di ogni persona, l’oppressione, l’ingiustizia subita da chiunque, credo che non ci lasceremmo facilmente turlupinare. E non si farebbero turlupinare tanti giovani che indossano la divisa magari mossi da sentimenti non necessariamente negativi nei confronti del prossimo. Finché però un esercito qualsiasi, verrà addestrato allo scopo di uccidere, sopprimere, annientare, quello che di volta in volta viene indicato come nemico, non usciremo dal cerchio infernale di morte nel quale ci siamo cacciati. Altro è pensare a corpi di polizia internazionale col compito di rendere inoffensivi gruppi e individui pericolosi. Per fare un salto di qualità di tale portata, però, serve un cambio dei mentalità in tutti noi, a cominciare da quanti hanno responsabilità di governo. E serve un avvio serio e programmato del disarmo. Finché gli arsenali continueranno ad essere riempiti di macchine di morte sempre più costose e sofisticate, non ne sortiremo. L’illusione di potersi garantire un futuro, armandosi sempre più e più dell’altro, porterà soltanto tragedie. Ma non avranno, le generazioni future, drammaturghi che le potranno cantare.

Contatti

Da:
Oggetto:
Nome:
Messaggio:
Please enter the following
 Help us prevent SPAM!

Accesso riservato

Copyright & Credits

I contenuti di questo sito non possono essere riprodotti, copiati, manipolati, pubblicati, trasferiti o caricati, con nessun mezzo, senza il consenso scritto dell'autore.

E' vietata l'utilizzazione, anche parziale, sia per scopi commerciali che no profit.

Chi avesse interesse ad usufruire di contenuti di questo sito è pregato di contattarmi.


Contatore visite

1870823
OggiOggi319
IeriIeri1636
Questa settimanaQuesta settimana5013
Questo meseQuesto mese1955
TuttiTutti1870823