25In quel tempo Gesù disse: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Nella tua lode colma di gioia al Padre tuo, Signore, mi sento intimamente coinvolto e chiamato in causa. Non perché io mi consideri orgogliosamente parte di quei piccoli a cui ti riferisci, ma perché al pari loro mi sento profondamente bisognoso del tuo sguardo misericordioso. Credo che la conoscenza di te e del Padre tuo passi dall’adesione fiduciosa a te e alla tua parola, dal mio lasciarmi trasformare dal tuo amore capace di rinnovarmi continuamente introducendomi in quella intimità con te che è intimità con il Padre e lo Spirito per una crescita costante fino a quella pienezza di vita che avrà luogo oltre l’attuale esistenza. La tua gioia per lo sguardo pieno di tenerezza e di misericordia del Padre tuo, che si rivolge con predilezione a quanti sono giudicati non sapienti, non dotti, secondo i criteri umani, la sento partecipata anche a me, che dal Padre tuo sono conosciuto non per sentito dire, ma perché guardato con amore infinito e immeritato.