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Ultima modifica Mercoledì 18 Marzo 2020 06:30
18 mar 2020
IL PIENO COMPIMENTO
Scritto da Piergiorgio |
Letto 1484 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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Il pieno compimento (Mt 5,17-19)

17 Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.

18 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Un breve brano evangelico, come quello proposto oggi dalla liturgia, estrapolato dal contesto più ampio, può dare origine a grossi fraintendimenti. Ecco che allora c’è chi ha facile gioco a presentare Gesù, proprio a partire da questo breve inciso, come un semplice riformatore che ha aggiunto qualcosa a ciò che già si sapeva o si praticava e quel portare a compimento viene inteso appunto come un aggiungere un pezzetto a un puzzle tutto sommato quasi completo. Ma è davvero così? Bisognerà osservare che il brano oggi alla nostra attenzione viene subito dopo la proclamazione delle beatitudini e l’ affermazione di Gesù riguardo ai discepoli sale della terra e luce del mondo. Sono pertanto le beatitudini i precetti ai quali si riferisce il brano odierno da osservare e insegnare, attraverso la pratica delle stesse, agli altri. Quindi il compimento portato da Gesù va inteso non già come un ritocco a qualche cosa di già quasi completo, ma piuttosto come le pennellate di un grande artista al quadro di un allievo quasi alle prime armi.

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