Proclamate il Vangelo a ogni creatura (Mc 16,15-18)
Il vocabolario dà questo significato del termine proclamare: dichiarare solennemente, rendere noto pubblicamente, annunciare,
ma il mandato di Gesù ai suoi discepoli, e quindi a ciascuno di noi, non intende con l’invito a proclamare il Vangelo a ogni creatura un semplice invito ad annunciare, quasi si trattasse di propagandare un’idea. È un evento, meglio ancora una persona ciò che siamo chiamati ad annunciare e più che con le parole, con i fatti. Non per niente il Signore assicura che quanti credono – gli annunciatori, dunque – saranno accompagnati da segni ben precisi, quali: scacciare demòni, parlare lingue nuove, guarire ammalati. Quindi è un parlare facendo quello a cui siamo inviati, sull’esempio dello stesso Gesù. Come suggeriva san Francesco ai suoi frati, dovremmo imparare ad annunciare il Vangelo con la testimonianza e, quando serve, anche con la parola. La gente, le persone sono attratte dai testimoni, non tanto dai ragionamenti, per quanto sottili ed elevati. Un testimone sarà sempre più credibile di un predicatore perché è l’intera sua vita che si fa parola e parola autorevole. I santi di ogni tempo, anche quelli dei nostri giorni, assieme a opposizioni e talvolta persecuzioni, sono però quelli che riescono a far breccia nel cuore delle persone, a suscitare i cambiamenti necessari per una vita piena e significativa.