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Senza ingombranti bagagli Lc 14,25-33

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Senza ingombranti bagagli Lc 14,25-33
Scritto da Piergiorgio |
Letto 12 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.

Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.

Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.

Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

 

Il cammino del credente somiglia a quello di chi va in montagna; come questi, deve camminare leggero per poter giungere in vetta agevolmente. Fuori di metafora, il Signore, a quanti vogliono essere suoi discepoli, chiede innanzitutto di valutare bene la propria decisione, come fa chi vuole elevare una costruzione che prima progetta e si accerta di avere quanto serve per poterla portare a compimento.  In seconda battuta, non per intimorire, ma perché Gesù è realista, avverte che per seguirlo è necessario sciogliersi da tutti quei vincoli e nodi che possono frenare, trattenere dal procedere liberi e spediti lungo la strada da lui stesso percorsa. Non è che il Maestro neghi o non reputi importanti i legami affettivi, ma sa (per esperienza personale?) che possono essere di intralcio a una vera, autentica maturazione umana e quindi cristiana. L'amore che chiede per lui non impedisce di amare familiari, amici e la propria vita, ma dal momento che essere suoi seguaci può voler dire poter anche incorrere nella persecuzione, il suo "non mi ama più di..." suona come avviso ai naviganti: fate attenzione, ci dice, che essere dei miei può essere scomodo; molto scomodo.

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