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17 gen 2024
Àlzati, vieni qui in mezzo! Mc 3,1-6
Scritto da Piergiorgio |
Letto 320 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
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In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.

Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Se Gesù per guarire l’uomo dalla mano paralizzata avesse atteso il giorno seguente il sabato, con tutta probabilità per l’interessato non avrebbe fatto una grande differenza. Questo forse è un pensiero nostro, che ci si affaccia alla mente con più ragionevolezza. Ma Gesù pensa diversamente. Gesù di fronte al bisogno che scorge in quella persona non sta a fare i calcoli meschini che siamo indotti a fare noi dinanzi ai bisogni delle persone. Interviene subito; là, in sinagoga. Invita l’interessato a porsi nel mezzo, dando a vedere che è più importante anche della celebrazione che si sta facendo. Sì, per Gesù è più importante il bene dell’uomo di qualunque altra cosa. È così anche per noi? Se non lo è o non lo è ancora, allora per diventare davvero discepoli di Gesù dobbiamo saperci liberare da tutto ciò che ci impedisce di mettere al di sopra di tutto il bene concreto delle persone: al di sopra delle nostre idee, dei nostri giudizi e pregiudizi e anche delle nostre malate idee religiose che ci portano a ritenere che l’onore a Dio lo si manifesti trascurando i fratelli. Madre Tersa affermava che essere contemplativi nel cuore del mondo significa cercare il volto di Dio in ogni cosa, in ogni persona, tutto il tempo.

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