In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!
Egli è colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me". Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo". E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Più che testimoni, annunciatori di Cristo, come Giovanni, talvolta forse anche noi siamo tentati di presentarci come protagonisti, usando di titoli, incarichi, capacità per promuovere noi stessi, anziché la conoscenza dell’agnello di Dio, di colui che toglie il peccato del mondo; che è sempre avanti a noi perché prima di noi. Lo conosciamo davvero il Signore, oppure di lui abbiamo una conoscenza superficiale? Per poterlo testimoniare dobbiamo necessariamente conoscerlo intimamente e averlo accolto nella nostra vita. Solo allora il nostro parlare di lui, anche se fatto in silenzio, sarà davvero eloquente e potrà arrivare agli altri, confermando loro che davvero Gesù è il Figlio di Dio.
