
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Sabato santo K2_UNPUBLISHED
Silenzio
come coltre distesa
sul mondo:
Dio tace
ed è subito sera.
Sperduti
viandanti
dal passo
a rilento,
sostiamo
oranti:
il cuore
non palpita
più.
Non c’è luce,
né fiore,
che canti alla
vita,
né trillo
d’uccello
nel cielo,
ora immenso
lontano.
Nelle viscere
è nascosto
il Signore
ormai muto;
ha parlato il suo
amore
fino
all’ultimo
fiato.
Ora è seme
dentro il cuore
del mondo:
sboccerà
in un grido
di gioia,
di vita.
Pastore buono K2_UNPUBLISHED
Sperduto
ferito
timoroso
accasciato
morto.
Tu,
sulle mie tracce,
lungo sentieri
persi
tortuosi
inconcludenti.
In cuore,
nell’animo,
un sol pensiero:
riavermi vivo!
E poi
la gioia piena
del mio ritrovo,
la festa in cielo.
Ed io,
accoccolato
là sul tuo collo,
come piccolo d’uccello
dentro il suo
nido.
Amore Dio K2_UNPUBLISHED
Dolcissimo Iddio,
Trinità beata,
insondabile mistero
di unità,
di varietà,
di amore!
Mia tenerezza sempre nuova
eppure antica;
infinitamente piccolo
Iddio!
In te mi posso perdere
e contenerti tutto.
Pensiero stupendo
che mi fa esistere,
che mi rinnova,
mi regge nella mano
e scruta,
fin nel profondo
intimo recesso.
A te mi affido,
o Accogliente
intimo
a me stesso
E tu ributtami
nel mondo,
per raccontare agli uomini
lo sconfinato Amore
che si fa
mendico,
per donar vita
ad ogni vita.
Con-dividere K2_UNPUBLISHED
Dividere- con:
con te
con lui
con quelli fuori
e quelli dentro.
Far parti uguali,
al tavolo della fraternità.
Partecipare il pane
il companatico
il vino della gioia.
Spartire l’’amicizia
l’ affetto;
far storia assieme,
portando le fatiche spalla, spalla,
assieme alla speranza.
Nessuno sopra,
nessuno sotto.
Ognuno a fianco all’altro
e tu, Signore, in mezzo,
come ai banchetti
della tua vita.
Là dove ti confondevi
con peccatori noti
e prostitute,
manifestando,
del Padre tuo,
l’eterna grazia,
il volto ignoto,
d’ineffabile misericordia,
bontà sovrana.
Dialogo (per la tragedia di Stava) K2_UNPUBLISHED
E’ passata la morte.
La nera signora
ha falciato ogni cosa:
silenzio assoluto,
pianto sommesso,
strazio nel cuore.
E’ passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando stavamo per prender ristoro,
finire il passeggio, terminare il lavoro?-
Avevamo negli occhi
i volti più cari
ed è passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando il buio ci avvolse,
improvviso silenzio,
angoscia, terrore,
e a decine venimmo strappati,
travolti, rapiti?-
C’era sole là in cielo
ed è passata la morte.
-Dov’eri, tu, uomo,
quando distruggevi e inquinavi,
quando solo il profitto cercavi,
e il guadagno era il tuo solo tesoro?
Preparavi un sentiero fiorito
alla morte.
Dov’eri?
Perché solo ora ricordi e mi invochi?
Son sepolto anch’io assieme a loro:
non è il fango a coprirmi,
ma il tuo grande egoismo.-
-Perdona… Signore; perdona!
Semplicemente uomo K2_UNPUBLISHED
Sono
uomo pauroso
piccolo
vile.
Eppure io non dispero,
perché mi sento amato,
da te, Signore,
per ciò che sono.
Ferito,
mi raccogli.
I graffi miei, tu li conosci:
i passi incerti,
i tentativi,
le mille cadute.
E se coerenza o eroismo,
io cerco,
tu non ne vedi…
Mi vedi con il vestito
fatto da te;
quello più bello:
mi vedi nudo.
Mentre tramonta il giorno,
avanzi felice;
fra i pruni mi hai trovato,
mi issi in spalla,
no, non perdermi più.
Il volto visibile di Dio (passeggiando nei dintorni del mio paese) K2_UNPUBLISHED
Terra riarsa,
dimenticata,
come il sudore antico
che ti rese fertile,
nella pochezza del raccolto.
Zolle rinsecchite,
trascurate,
e qualche sperduto fiore
che annuncia primavera.
Io,
piccolo grumo di niente,
solitario,
a calpestar sentieri cancellati
persino nel ricordo
Silenzio,
pieno di voci amiche,
che si rincorrono in pensieri,
nitidi come l’alba.
Giorni pieni di vita,
di povertà vissuta
con dignità.
Vita chiassosa a volte;
tal altra,
più sonnacchiosa,
come i meriggi infiniti
dell’estate.
Ed io,
bambino taciturno
ed incantato,
di quel frusciar
di vita…
La Pace,
è questo silenzio palpabile…
È come carezza tenera;
presenza umana, qui,
del mio Dio.
Mille presenze… il tuo volto K2_UNPUBLISHED
Luce,
caldo accogliente,
come carezza
che toglie il gelo di dosso
la sera.
Presenze vive,
affettuose,
che danno sicurezza.
Volti vicini,
eppur lontani,
ma nel ricordo vivi.
È dono partecipato
e ridonato ancora,
perché la vita si rinnovi,
ora.
Il tuo volto, Signore:
mille presenze.
Mille presenze:
il tuo volto, Signore.
Ed io bambino,
io cresciuto,
io finalmente libero.
E tu, mio Volto,
tu, mia Pace,
tu, mio Determinante,
che mai, mi sarà tolto.
Solitudine K2_UNPUBLISHED
Compagna fedele di giorni
passati,
sei tornata!
Nel silenzio
mi avvolge il tuo abbraccio…,
ora sei la signora
di casa.
Siedi accanto,
ma sei muta.
Il tuo volto è invecchiato;
eppure non è brutto,
come nei giorni passati,
quando,
tra la nebbia del pianto,
ti gridavo: non voglio!
Tu mi hai tolto gli affetti.
Li hai rubati per sempre?
Nel silenzio ripenso…;
piango un pianto sommesso.
All’Amore rivado,
a quello che ho sempre cercato:
desiderio
follia
ricerca e tormento,
storia
speranza.
Ora mi guardi,
sorridi;
fai un cenno con gli occhi.
È di Lui che sei ancella.
Lo capisco… qui dentro.
Preghiera nuda K2_UNPUBLISHED
È vuota la casa
ove risuonano, ancora,
voci a me care.
È enorme
questo silenzio sospeso
come attesa senza respiro.
Ascolto
una risposta sperata,
ma è muto il telefono,
resta chiusa la porta
d’ingresso
Non voglio chiudere il cuore.
Veglierò nell’attesa
del giorno che viene
Tu, Signore,
dai speranza, se vuoi.
E donami sempre
e ancora di amare