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17 gen 2015
QUANTO VALE UNA VITA?
Scritto da Piergiorgio |
Letto 7063 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Ci risiamo! Ci sono anche quelli che proprio non riescono a gioire quando delle vite umane vengono salvate. Prima per loro, vengono i “principi”, i loro, poi tutto il resto. Son discutibili i tempi e i modi con i quali le due volontarie italiane, Greta e Vanessa, si sono recate in Siria?

Penso di sì. Si possono avere opinioni diverse al riguardo e ci possono stare anche le critiche, purché nel segno del rispetto e tenendo in considerazione che, nell’entusiasmo, forse ingenuo, dei loro vent’anni, lo anno fatto per spirito altruistico. Ma nella “crapa” dei soliti sputa sentenze, che il più delle volte hanno il torto di non saper collegare il cervello con la bocca quando parlano, non c’è proprio spazio per una riflessione che non sia all’insegna dell’insulto e della diffamazione. Per loro le cose sono sempre semplici e in bianco e nero: di qua “loro” con la ragione in tasca da esibire ad ogni piè sospinto, di là tutti gli altri con il torto iscritto nel loro stesso DNA, irrimediabilmente dannati. Fortuna nostra che il nostro Paese, tra le tante magagne di cui soffre, ha ancora, tra i sui servitori, persone che sanno usare discrezione, intelligenza, capacità di mediazione che altri hanno mostrato di non conoscere né tenere in nessun modo in considerazione, giudicando i propri cittadini nelle fauci dei lupi di turno delle semplici pedine sacrificabili sulla scacchiera del gioco al massacro che si disputa sui vari fronti. Quelli poi che si ergono a difensori senza se e senza ma dei loro “principi” intoccabili, sono gli stessi che a “babbo morto”, sono soliti dispiegare la più stantia e vomitevole retorica patriottica e proporre le immancabili medaglie al valore. Loro hanno bisogno di eroi, che possibilmente non siano famigliari e affini, sui quali costruire quei muri di incenso che impediscono a noi cittadini di vedere la realtà che ci è sempre offuscata. Roberto Gervaso, ne La volpe e l’uva scriveva che “il cuore senza la mente rende ingenui; la mente, senza il cuore, cinici”. Dovendo scegliere tra le due opzioni non ho alcun dubbio quale sceglierei.

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