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Ultima modifica Domenica 24 Aprile 2011 08:06
21 ago 2010
APPAIO QUINDI SONO
Scritto da Piergiorgio |
Letto 3354 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Mi sono chiesto e mi chiedo tante volte cosa interessi maggiormente a quanti, politici, prelati, cantanti, attori e via elencando, sono perennemente sotto i riflettori. Spero di sbagliarmi, ma la risposta che mi sono data è: apparire. Temo che quella dell’apparire; essere in prima pagina, sia una delle più sottili e diaboliche tentazioni, per la quale si possa essere disposti a passare sopra tante altre cose. Forse anche alla propria coscienza. E l’ambizione dell’apparire ad ogni costo, si coniuga molto bene anche con la ricerca del consenso ad ogni costo. Cosa non si fa per avere consenso!

 Lo si misura in continuazione, come il malato immaginario fa con la febbre. Solo che il consenso più è alto nei sondaggi e più fa felici le persone che ne beneficiano, a prescindere dal fatto che sia ben riposto e poggi su basi solide e ben motivate. Difficilmente, direi quasi per niente, si troverà un politico che abbia il coraggio di dire ciò che pensa realmente, anche se impopolare. Però c’è un vizio di fondo in questo modo di agire; il ritenere che le persone siano tutti degli esseri frivoli, banali, superficiali. Io non credo per niente che la gente, tutta, ragioni in modo epidermico; magari una gran parte, sì, e forse anche perché non trova sovente qualcuno disposto a fare il controcanto a quanti blaterano ed agiscono da insipienti. Quello che mi pare manchi tante volte in questo momento storico, sono persone credibili, capaci di lanciare messaggi alti e ardui da conseguire; disposte a dire verità scomode e proporre vie nuove, mai sperimentate prima, incuranti dei sondaggi addomesticati a proprio uso e consumo. Disposte a proporre e sostenere progetti ritenuti validi anche se avversati dai pregiudizi. Due esempi d’attualità possono aiutare forse a capire. Obama, che non reputo affatto il messia, si è detto d’accordo che venga costruita una moschea in prossimità del luogo dove sorgevano le torri gemelle, e questo a discapito del consenso nei suoi confronti che in questo momento pare piuttosto basso. Mi pare una posizione condivisibile, nel segno di una cultura dell’utopia. Al contrario, il presidente Sarkozy, per risalire nei sondaggi che lo penalizzano al presente, non ha trovato di meglio che ricorrere all’espulsione di cittadini rumeni di etnia Rom, seguendo quanto chiede l’opinione pubblica sull’argomento. Ecco due modalità diverse di affrontare problemi non semplici, certo, ma che richiedono capacità di visione, senso della giustizia, amore per la verità, fede nell’uomo. P.S. Non so dire se si andrà a nuove elezioni in tempi brevi. Concordo, in parte, con quanti ritengono deleterio un nuovo scontro elettorale lacerante, pur non nascondendomi il pericolo, grave, rappresentato da chi ci governa al presente in modo alquanto picaresco, per usare un eufemismo. La questione dirimente, è se esista all’orizzonte una vera alternativa e come debba qualificarsi per essere davvero tale. Temo il ripetersi, qualora si arrivasse a nuove elezioni, del solito decrepito scenario che ha stancato tutti: di qua i berlusconiani puri, quasi puri, ammiccanti, possibilisti, di tendenza berlusconiana, aggregati vari, di là, con le medesime coloriture, ma di segno opposto, gli altri. Insomma la riedizione del solito duello, di due tifoserie a contendersi l’agognata vittoria, quasi che il governare fosse paragonabile alla vincita di uno scudetto. Sia chiaro, sono fra quelli che auspicano la fine del berlusconismo, inteso come degenerazione della politica e della vita sociale, ma vorrei che avvenisse perché la parte avversa incarna il sogno di una società diversa. Mi chiedo però se siamo ancora in grado di sognare un futuro altro, rispetto all’attuale. Ho qualche dubbio e molte domande al riguardo. Forse possiamo uscirne facendo nostri i sogni dei più disperati: giovani, anziani soli, disoccupati, immigrati, rom, carcerati. Insomma tutti quelli che sono di scarto. Voi che ne dite?

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