Teresa non va in ferie; non ne ha mai fatto. O almeno che ricordi. Però dice che sì, qualche giorno, nei fine settimana, se lo concede di riposo: in montagna. In effetti qualche volta, quando era più giovane, sulla montagna che si erge maestosa, non molto lontana da casa sua, c’è stata. Partiva la mattina e faceva ritorno a sera. Si portava qualche panino da mangiare e un libro da leggere. Altro non poteva permettersi, se non un gelato, qualche rara volta. Però alla gente, a quelli che abitano nel condominio dove sta lei, dà ad intendere, che lei, le ferie estive, le fa come tutti quanti. Abbassa le tapparelle, si muove con circospezione dentro casa, tiene il volume della TV basso, basso, oppure usa le cuffie, adesso che è anche un po’ sordastra, così finge di essere partita come tanti altri.
E poi racconta; racconta di incontri fatti, di passeggiate lungo sentieri di campagna, di panorami mozzafiato… Racconta, Teresa, e pare crederci davvero. Sorride quasi felice, di poter essere normale… Antonio non finge più ormai da molto tempo. Non ha neppure bisogno di raccontare di incontri immaginati, perché di gente ne vede tanta per davvero. Quello che qualche volta gli dispiace, è il fatto che la gente non veda lui… Ma poi si accontenta di ripetersi che in fondo non è neanche tanto importante. È vero, non sa se crederci, a quanto si ripete. Afferma che ormai ci ha fatto il calo… Però, però non è del tutto vero. Qualcosa, in fondo al cuore gli dice proprio il contrario. Allora tira su col naso; si passa una manica sul viso, come ad asciugarsi del sudore, poi sputa in terra mormorando fra i denti qualche cosa e cerca una risposta dentro la bottiglia. Djibril invece partirà. Ancora non ha deciso il giorno esatto, però è certo. E certa è anche la meta; andrà in Sardegna. Perché adesso è caldo, qui non si lavora, mentre sull’Isola potrà smerciare la sua mercanzia. Meglio che fare niente-dice- mostrando una fila di denti bianchi, che risaltano tantissimo sul colorito scuro. Ritorno quando sarà più freddo, aggiunge, ancora sorridendo. In Sardegna ci devo andare a piedi…, abbozza, sempre ridendo, perché non ho soldi per il biglietto… Pare perfino crederci, mentre lo dice, o forse pensa soltanto che qualcuno provvederà. Djibril è ottimista. Ne ha passate tante… Va bene così, conclude, salutando. Shamir, al contrario è pensieroso; molto pensieroso, e anche piuttosto demoralizzato. Vorrebbe partire pure lui, ma non sa quando né verso dove. Da qualche parte, in qualche luogo i cui trovar lavoro. Non starsene sempre con le mani in mano, a oziare inutilmente come è costretto adesso… Sì, ma dove? Ritorna la domanda che si è già posto tante volte. Speriamo che l’estate porti anche a lui qualche risposta e non soltanto giornate belle e calde a noi, che in ferie ci accingiamo a partire per davvero…